Cronaca

Cremona-Mantova, per la nuova autostrada presentato un progetto da 883 milioni

66,3 chilometri di lunghezza, due corsie per senso di marcia, per un progetto da 883 milioni di euro: questo il volto della futura autostrada Cremona-Mantova come illustrata nel progetto presentato pochi giorni fa in Regione Lombardia dalla società Stradivaria e che ora è in attesa di valutazione.

Si tratta di un tratto di 52 km di nuova costruzione, cui vanno aggiunti 8,5 km in comune con la TiBre e altri 5 km della tangenziale di Mantova. Lungo la nuova tratta, saranno presenti due caselli, uno a Cremona e uno a Mantova, nonché otto uscite free flow (gestite con lettura delle targhe), una stazione di rifornimento per ogni senso di marcia e quattro centri servizi. La sede sarà a Piadena mentre le uscite intermedie saranno a Pieve San Giacomo, Piadena, Marcaria, Castellucchio, innesto Statale 10, SS 420, Sp 29, SS 62. I centri servizio saranno invece a Pieve San Giacomo, Piadena, Marcaria e svincolo sp 29 Mantova. 

I tempi di realizzazione, una volta che il progetto fosse approvato da Regione Lombardia, vengono stimati dalla società in 5/6 anni.

“Per la nostra società questo rappresenta un traguardo importante” commenta il presidente di Stradivaria, Carlo Vezzini. “Un progetto che presenta costi precisi e definiti, e collega non solo Cremona con Mantova ma anche A21 con A22. Il successo di averlo realizzato in pochi mesi e in periodo Covid è frutto del grande impegno dei soci”. Le attività progettuali sono state realizzate da un pool di professionisti coordinati dall’ingegner Paolo Rubini di Autostrade Centro Padane, project manager del Progetto Definitivo 2019. 

“L’ipotesi sostenuta in questo progetto, a differenza di quello precedente, è la realizzazione dell’autostrada non per lotti ma in un’unica soluzione” ha aggiunto Francesco Acerbi (Stradivaria). “Credo sia importante anche il fatto che in contemporanea si sta lavorando al raddoppio ferroviario tra i due capoluoghi, cosa che ha comportato una revisione del progetto in modo che le soluzioni siano compatibili con il raddoppio stesso. La progettazione crea condizioni di intermodalità e risolve problematiche connesse agli attraversamenti ferroviari: sui 60 passaggi a livello 56 sono assorbiti dal nostro progetto”.

Rilevante anche l’analisi costi benefici, che, come spiega Davide Viola (Stradivaria), evidenzia, per questo progetto, 4,6 miliardi di benefici contro 1,16 miliardi di costi. Dunque questo dimostra la sostenibilità economico-finanziaria dell’opera.

“Centropadane Spa è soddisfatta per il risultato” ha evidenziato il presidente di Centropadane Massimo Otelli. “Un lavoro che ha coinvolto diversi soggetti, che hanno lavorato al meglio per consegnare il progetto, correndo tutti nella stessa direzione”. Ora il prossimo step sarà un tavolo di confronto regionale e la conferenza dei servizi per discutere del progetto: una serie di passaggi che, come auspicano gli attori, dovrebbero prendere il via entro metà settembre. 

“Le parti in essere dovranno definire la sostenibilità economica e finanziaria del progetto” continua Acerbi: “Ci sarà poi un terzo soggetto fondamentale, lo Stato, con la sua programmazione sulle reti infrastrutturali. Il progetto definitivo dovrà essere cantierabile non oltre i 24 mesi. Ci aspettiamo quindi che nei prossimi 3-4 mesi si chiarisca questo aspetto. Bisogna ricordare che questa è una delle poche aree dove si è progettato insieme riordino del servizio ferroviario e di quello stradale e questo è un importante valore aggiunto”. 

IL PROGETTO

Laura Bosio

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