Cronaca

Il difficile avvio della scuola: al Torriani, tra nodo trasporti e 39 insegnanti da ricercare

Lunedì la conferenza Stato Regioni dovrebbe liquidare le linee guida definitive sulla riapertura delle scuole. Sul nodo trasporti ci sono ancora alcuni punti interrogativi, ma è possibile che si vada verso una deroga al metro di distanza da mantenere tra gli studenti, consigliata dal Comitato tecnico scientifico. La ministra De Micheli ha dichiarato che si partirà con una capienza dell’80%, poi si vedrà a seconda dell’andamento della situazione sanitaria.

 Intanto nella più grande scuola di Cremona, l’istituto Torriani, sono tante le questioni aperte. Quella dei trasporti è una, ma non l’unica: circa l’80% degli studenti viene da fuori città, con una prevalenza dalla Bassa bresciana. “Questo doveva il tema su cui ragionare da subito – afferma la dirigente del Torriani, Roberta Mozzi – Le scuole si sono organizzate con il criterio del ‘tutti in classe’, ma chi organizza i trasporti invece no. A questo punto dovrebbero essere i trasporti ad adeguarsi alle necessità degli studenti e non viceversa”. Durante l’ultima riunione tra provveditore, presidi, amministrazione provinciale e agenzia del TPL, è emersa anche l’idea di scorporare le classi in modo da creare gruppi provenienti dalla stessa area geografica: “Poteva essere una buona idea, ma andava organizzata per tempo. Mesi fa avremmo potuto fare gruppi classe omogenei, ora con 14 prime in partenza è impossibile”. E anche i doppi turni, per dare la possibilità ai ragazzi di non viaggiare su bus stracolmi, appare improponibile. L’altro nodo è quello dei professori: in una scuola tecnico scientifica come questa la carenza di prof di matematica, fisica e dei laboratori è cronica, quest’anno ancora più grave. 39 gli insegnanti che mancano all’appello quest’anno, diverse graduatorie sono esaurite e si spera in quelle provinciali che dovrebbero essere disponibili a metà settembre. La questione insegnanti va di pari passo con le ‘classi pollaio’: su questo l’imminente anno scolastico non partirà diversamente dagli altri, Covid o non Covid, e al Torriani si arriva anche a  classi con 31 studenti.

E poi i banchi: “Non ci è ancora stata comunicata la data di consegna  – spiega la dirigente -. Mi risulta che in altre scuole arriveranno il 2 settembre. Noi negli anni passati avevamo già svecchiato gli arredi, non abbiamo più banchi a due posti.  Abbiamo comunque richiesto un centinaio di sedute innovative  e 250 banchi tradizionali monoposto”. In questo quadro, l’avvio dell’anno scolastico si presenta ancora più problematico del solito: “Le Regioni avevano la possibilità di far slittare l’inizio delle lezioni – conclude Mozzi – rispetto alla data del 14 settembre, alcune lo hanno fatto, la Lombardia no. Sarebbe stata una cosa saggia, considerando anche che appena pochi giorni dopo ci saranno le consultazioni elettorali e già dal 18 dovremo organizzare le aule per i seggi e dovranno essere sanificate per il rientro …”. gb

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