A Spinadesco serata sul Covid Pan: 'Essenziale il ritorno a scuola, non le discoteche'
Una serata per ripercorrere quanto è successo e quanto bisognerà fare da qui in avanti per proteggersi dal Covid. ‘Senza Respiro’ è il programma andato in onda mercoledì sera sulle frequenze di Cremona1, in diretta dalla piazza di Spinadesco, da un’idea di Francesco Sessa, fotoreporter del nostro giornale online e di Cremona1 TV, che ha sperimentato duramente sulla propria pelle la malattia. Ospiti della serata, inframmezzata da contributi video sui periodi più bui della pandemia, e condotta insieme a Sessa da Federica Priori, i medici Angelo Pan, primario di Malattie Infettive e Giancarlo Bosio, primario di Pneumologia all’ospedale di Cremona, insieme a Mattia Guarneri, 18 anni, il più giovane paziente colpito gravemente dal Covid a Cremona e guarito dopo settimane di sedazione in Terapia Intensiva.
Presenti inoltre il sindaco Roberto Lazzari, la vicesindaco Sara Araldi e il parroco don Fabio Sozzi.
SCIENZA E UMANITA’ – Informazioni di carattere medico e scientifico, regole di comportamento, ma anche viva commozione nelle parole dei due medici, che a quasi tre mesi di distanza dai drammatici giorni in corsia, hanno rivissuto l’angoscia provata nel non aver potuto guarire tutti. “Ho visto marito e moglie morire nella stessa stanza”, ha ricordato con voce rotta Bosio. “Abbiamo combattuto contro un virus sconosciuto che ci ha colto impreparati”, ha detto Pan, “perchè se è relativamente normale avere a che fare con malattie sconosciute, non è stato normale il grande numero di pazienti da curare tutti insieme”. E si commuove ancora, Bosio, nel ricordare quanto siano stati uniti tutti i medici e gli infermieri, senza distinzione di specialità, in quei giorni: “Urologi, cardiologi che si sono prestati a fare tutto quello che serviva. Non ho mai dovuto chiedere niente, mi è sempre stato tutto”.
SCUOLA E DISCOTECHE – Sono state toccate anche questioni di stretta attualità, anche attraverso le domande da casa. Calzante la risposta di Bosio a chi ancora nutre dubbi sull’utilità della mascherina: “E’ come andare in auto senza cintura di sicurezza: la devi mettere non perchè sicuramente farai un incidente, ma per evitare il peggio”. Insieme al distanziamento e alla cura dell’igiene delle mani, sono le migliori armi contro un virus che si propaga nell’aria.
Raccomandato il vaccino antinfluenzale, “purtroppo sarà complicata la convivenza tra i virus influenzali e il Covid”, aggiunge Bosio. “Ma è essenziale far tornare bambini e ragazzi a scuola”, afferma Pan, “la scuola è un servizio pubblico come lo è la sanità. Interessante guardare a cosa è successo altrove: in Olanda hanno riaperto le scuole ad aprile senza significative limitazioni e senza un impatto sull’aumento di casi. Noi non possiamo rinchiudere nelle case i bambini per altri sei mesi, ne risentirebbero soprattutto le famiglie più disagiate, quelle che non possono aiutare i figli nelle lezioni. Ma se vogliamo che i nostri figli abbiano le stesse opportunità che abbiamo avuto noi di andare a scuola, bisogna che noi per primi creiamo le condizioni di sicurezza, continuando a mantenere le buone abitudini di lavarsi le mani e usare la mascherina”.
“Non sappiamo come evolverà questa malattia”, afferma Bosio. “Ovvio che su tanti studenti qualcuno si ammalerà. Questa incertezza è il motivo per cui anche a livello politico le decisioni sono tanto difficili da prendere: perchè non si sa come andrà a finire”.
La prossima ondata di Covid19, afferma ancora Pan, “dovrebbe trovarci più preparati: adesso siamo tutti più consapevoli. Il numero di nuovi positivi viene costantemente monitorato, c’è un sistema di controllo e di previsione molto più sofisticato, ma sta alla responsabilità di tutti: non è che possiamo stare chiusi in casa per sempre, ma è anche vero che certe attività possono anche essere abbandonate, come le discoteche. E’ più importante andare a scuola che in discoteca, o sbaglio?”.
Toccanti le parole di Mattia, rinato quasi per miracolo, dopo che le Tac mostravano una situazione estremamente compromessa nei suoi polmoni. “Dal punto di vista emotivo ne sono uscito rafforzato, aver passato quei momenti ti dà una forza tale che ti aiuta poi ad affrontare le tante altre situazioni difficili che si presenteranno. Ho imparato a non mollare mai di fronte agli ostacoli della vita”,
Per quanto riguarda le terapie, molto soddisfacente per Bosio è la cura col plasma iperimmune: “Ci ho sempre creduto molto, a Cremona non abbiamo fatto di meno che al San Matteo o a Mantova, seppure senza clamore. I risultati ci sono stati, abbiamo fatto circa 100 trasfusioni per una trentina di pazienti. E abbiamo una ‘banca del plasma’ che può soddisfare anche le esigenze di altri territori”. Quanto invece al vaccino che si sta sperimentando allo Spallanzani di Roma, è presto per dire quando effettivamente comincerà a Cremona: non prima del tardo autunno, afferma Pan: “Essere inseriti nella sperimentazione di questo vaccino tutto italiano, per Cremona è una grande opportunità. Noi stiamo aspettando di avere informazioni dettagliate per capire quando inizierà la sperimentazione nel nostro ospedale. La parte più a ‘rischio’ è quella che stanno gestendo i nostri colleghi a Roma”. gbiagi