Cultura

Due quadri dell'Anguissola in arrivo da Paternò al Museo Saranno restaurati ed esposti

Due quadri di Sofonisba Anguissola, la Madonna dell’Itria e la Madonna della Raccomandata, entrambi di proprietà della Parrocchia S. Maria dell’Alto in Paternò in provincia di Catania, sono in viaggio in queste ore con destinazione Cremona, Museo Civico, per essere restaurati in vista della mostra che il Comune intende realizzare, presumibilmente per l’autunno 2021, sul periodo siciliano della pittrice cremonese. Un viaggio con tutte le cautele del caso, curato dalla ditta Cuminetti Trasporti Fine Art Service di Lallio (Bergamo), trasportatore di fiducia del restauratore Domenico Cretti di Costa Volpino, che ha seguito tutte le fasi del trasporto a partire dall’imballaggio, sotto la supervisione della Soprintendenza di Catania. Prima della mostra cremonese la tavola lignea della Madonna dell’Itria figurerà il prossimo inverno a Palazzo Reale di Milano nella mostra “Le Signore del Barocco” (3 dicembre-11 aprile 2021).

Il protocollo che regola i rapporti tra l’ente locale cremonese e la parrocchia siciliana è stato siglato nei giorni scorsi e prevede che lo svolgimento dei lavori avvenga all’interno del Museo cittadino in spazi appositamente allestiti. Il direttore dei lavori, incaricato dalla Parrocchia, è l’architetto Antonio Salvatore Giuseppe Caruso di Paternò. Tutte le operazioni di restauro e di indagini diagnostiche preventive saranno concordate con la Parrocchia tramite il direttore dei lavori ed autorizzate dalla Soprintendenza di Catania, che assumerà l’alta sorveglianza sui lavori e in ogni momento avrà facoltà di intervenire e discutere con la Direzione dei lavori e col restauratore, che verrà seguito in loco dal conservatore del Museo di Cremona Mario Marubbi.

Il protocollo prevede inoltre che “la Soprintendenza di Catania, laddove lo ritenesse opportuno, potrà avvalersi per le funzioni di Alta sorveglianza sui lavori, dell’ausilio di un funzionario di zona della Soprintendenza competente per il territorio di Cremona. Per quanto riguarda le necessarie indagini diagnostiche, da eseguirsi preventivamente all’inizio dei lavori e in parte anche durante gli stessi, esse verranno coordinate da Mario Lazzari, nella qualità di incaricato dello studio relativo alla diagnostica, in accordo con la Direzione dei Lavori e la Soprintendenza, con la facoltà di avvalersi anche di competenze esterne al Museo”.

Interessante il fatto che durante la fase di restauro il Museo potrà organizzare delle visite al cantiere “anche al fine di suscitare l’interesse e l’attenzione della città verso l’opera siciliana di Sofonisba Anguissola e i luoghi dove visse”.

I lavori si protrarranno fino alla primavera del 2021, dando la precedenza al restauro della Madonna dell’Itria, richiesta in prestito per la mostra milanese. Le opere restaurate saranno poi riconsegnate alla Parrocchia di Paternò entro il 30 giugno 2022. Qualora si verificassero cause di forza maggiore che dovessero impedire il restauro delle opere o la successiva esposizione delle stesse, la Parrocchia potrà chiedere la restituzione delle opere in qualsiasi momento, a totale carico del Museo.

La vita avventurosa di Sofonisba, tra le prime donne pittrici del Cinquecento, la portò inizialmente in Spagna alla corte di Filippo II come dama di corte della regina Elisabetta e successivamente in Sicilia, sposa del nobile don Fabrizio Moncada, signore dei feudi spagnoli di Caltanissetta, Palermo e Paternò. Dipinse la tavola della Madonna dell’Itria dopo la morte del marito, avvenuta nel 1578 durante un viaggio in mare: un dipinto dall’iconografia particolare, con al centro una bara portata a spalle da due monaci, destinata all’altare della convento dei Frati Francescani di Paternò. L’attribuzione esatta dell’opera è avvenuta grazie al rinvenimento nell’archivio storico di Catania,  dell’atto di donazione della tavola ai francescani, datato 25 giugno 1579 e contenente tra l’altro la sommaria descrizione del quadro. gb

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