Cronaca

Dalla mobilità allo sport, gli spunti dei giovani 'per rendere Cr città più universitaria'

Il trasporto pubblico, il bike sharing e i parcheggi, gli spazi, gli eventi, lo sport, il volontariato, la casa, il lavoro, la comunicazione. Uno spaccato a 360 gradi di possibili temi su cui lavorare per rendere Cremona una città “più a misura di universitari e di giovani”. Sono i contenuti del documento inviato agli Enti e ai soggetti del territorio protagonisti delle politiche universitarie in città e ai Rettori delle quattro università cremonesi, dai giovani di Cremona si può, laboratorio civico e politico voluto dal Sindaco Gianluca Galimberti e dalla coalizione per avvicinare amministratori e cittadini.

Il documento è frutto di un percorso che ha visto coinvolti sia ragazzi cremonesi che studiano in altre città, sia ragazzi di altre città che studiano a Cremona. Durante gli incontri, uno reale pre-covid e uno digitale, i giovani hanno condiviso “a partire da ciò che c’è, alcuni spunti che – scrivono – ci auguriamo possano essere utili anche all’interno dell’importante e storico progetto del nuovo campus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore all’interno degli spazi dell’ex Santa Monica, per essere sempre più accogliente e stimolante per i giovani universitari e giovani in generale”.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, è stata evidenziata la necessità di un’offerta specifica per gli universitari (pass a prezzi agevolati) con il miglioramento della digitalizzazione del servizio (app per cercare linee e orari e acquistare i biglietti). Sempre dal punto di vista della mobilità, i giovani individuano come ambiti di miglioramento quello del bike sharing (con postazioni e tariffe a misure di universitari) e quello della sosta con convenzioni tra università e gestori dei parcheggi, per esempio al parcheggio Massarotti in vista del nuovo campus a Santa Monica. Tema particolarmente sentito quello dell’ampliamento degli spazi per lo studio (e delle fasce orarie), ma anche di un progetto congiunto sulle mense universitarie e della continuazione dei progetti di rigenerazione urbana di luoghi da dedicare anche ai giovani come la piazzetta di via Goito, magari con l’incremento di attrezzatura sportiva libera.

Dal punto di vista degli eventi, i giovani propongono di elaborare una programmazione di appuntamenti rivolta anche agli studenti (dunque concentrata nel periodo dell’anno accademico), coinvolgendo anche gli esercizi privati per l’apertura dei locali a musica giovane e per giovani, e di continuare e ampliare la Notte dei Ricercatori, appuntamento di aggregazione tra università che da qualche anno si svolge in città.

Nel documento si parla anche di sport, inteso come “strumento fondamentale per creare occasioni di aggregazione, crescita e visibilità della popolazione universitaria”: la creazione del Cus (Centro universitario sportivo), agevolazioni per accedere a impianti, corsi e attività, l’implementazione delle infrastrutture sportive gratuite in città. Non poteva mancare il tema della casa con la necessità di un vero e proprio studentato che possa rispondere all’aumento di domanda di alloggi che necessariamente ci sarà con l’incremento della popolazione universitaria dovuto all’apertura del nuovo campus. Un altro suggerimento è quello di approfondire le forme contrattuali di affitto degli alloggi privati, in modo da favorire la locazione da parte degli universitari e la messa a disposizione di appartamenti. Sul lavoro, poi, “è importante continuare e implementare i progetti e le proposte in corso da parte di enti diversi (Comune, Provincia, realtà private) per favorire il collegamento tra università ed imprese del territorio, incrementando la conoscenza di domanda e offerta, le occasioni di orientamento post-universitario, gli investimenti sulle start up giovani”.

Dal punto di vista della comunicazione, i giovani segnalano l’iniziativa della Student Card, tessera pensata dall’Informagiovani che offre agevolazioni per locali, pizzerie e negozi, come strumento utile da rilanciare e ampliare anche in sinergia con le categorie economiche. Ultimo tema, quella del volontariato con la proposta di strumenti e occasioni strutturali per diffondere anche tra gli universitari la conoscenza di esperienze di volontariato che si possono fare in città.

“Più in generale – aggiungono i giovani del laboratorio – c’è la necessità di far sapere alla città, ai singoli cittadini, alle imprese, alle categorie economiche, che gli studenti universitari a Cremona ci sono e che sono una risorsa. Questo consentirebbe oltre che una presa di coscienza della ricchezza che questa città già ha, anche un lavoro di ripensamento su spazi, orari, occasioni e servizi dedicati a loro da parte di tutti, enti pubblici e privati”.

Concludono: “Consapevoli dell’enorme ricchezza che già c’è in termini per esempio di qualità della vita, di tessuto economico e sociale, di tradizione e patrimonio. Consapevoli delle criticità che occorre risolvere e su cui da anni è in corso una battaglia territoriale intensa in termini per esempio di infrastrutture e di collegamenti, questo è il nostro apporto costruttivo per rendere la nostra Cremona sempre più a misura dei giovani e dei giovani universitari in particolare”. Firmato i giovani del laboratorio Cremona si può.

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