Tutti i segreti di Bisoli Ecco come ha salvato la Cremonese
1,9 punti di media, 14 gol fatti e 9 subiti in 11 incontri: così, con sei vittorie e tre pareggi, Pierpaolo Bisoli ha condotto la Cremonese alla salvezza diretta. Indubbiamente, il carattere e la carica di Bisoli hanno contribuito in maniera decisiva a far cambiare marcia alla formazione grigiorossa, ma anche a livello tattico l’allenatore emiliano ha portato alcuni correttivi, cominciando dal semplificare le richieste in entrambe le fasi di gioco.
Il dato che emerge con maggior forza è l’impennata dell’indice PPDA**: il che significa che la Cremonese di Bisoli è una squadra che ha scelto di portare meno pressing rispetto alle gestioni precedenti e, in termini assoluti, questo dato è estremamente elevato, oltre ad essere decisamente sopra la media del campionato. I grigiorossi, in altre parole, hanno abbandonato il pressing come strategia difensiva prediligendo una soluzione più attendista. La media di 17,29 nelle gare sotto la guida di Bisoli è sostanzialmente doppia rispetto al Rastelli 1 (media di 9,8), anche se già Baroni e lo stesso Rastelli nella seconda avventura stagionale avevano incrementato questo dato sebbene in maniera meno rilevante (rispettivamente 10,29 e 11,04). Addirittura in alcune partite con l’emiliano in panchina l’indice è schizzato sopra il 20, toccando il proprio apice contro il Perugia: 32.
L’altra inversione di tendenza netta si è avuta nelle percentuali di possesso palla: se sotto le gestioni Rastelli si attestava viicno al 44% (43,72% il Rastelli 1, 44,16% il Rastelli 2, nda), il picco si è registrato con Marco Baroni in panchina: 50,17%. Bisoli ha invece ridotto i momenti di possesso portando la Cremonese ad avere percentuali vicine al 40%, preferendo lasciare che fossero gli avversari a prendere l’iniziativa.
Questo atteggiamento ha fatto sì che con il tecnico emiliano la media di gol subiti scendesse a 0,8. Di più: con Bisoli al timone, la Cremonese ha finalmente trovato una coerenza tra quanto effettivamente produceva (o concedeva) nell’arco dei 90′ e quanto effettivamente otteneva. Il confronto tra gol fatti ed expected Goal (xG)* prodotti, così come quello tra reti subite e xG* concessi, non è mai stato così vicino durante tutto l’anno. Bisoli, tra l’altro, ha anche ottenuto le migliori performance difensive nelle quattro gestioni stagionali sia come xG* che come media gol concessi (anche se il Rastelli 2 gli è vicino), tiri subiti e conclusioni nello specchio lasciate agli avversari.
A livello offensivo, invece, va detto che già sotto il Rastelli 2 la squadra, dopo una prima parte di stagione con numeri statisticamente anomali (i periodi con delta così ampi tra xG* prodotti o concessi e gol effettivamente segnati o subiti difficilmente reggono per tutto l’arco del campionato, nda), aveva iniziato a segnare un riallineamento tra quanto la squadra produceva e quanto effettivamente realizzava, fino all’inversione di trend avvenuto con lo stesso Bisoli, sotto la cui gestione la Cremonese ha segnato leggermente di più di quanto produce in termini di xG*. Questo significa che segna meno rispetto al Rastelli 2, ma che, semplificando, è più cinica.
* Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.
**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.
Mauro Taino
Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)