Cremona Solidale Bilancio 2019 in Consiglio: perdite per 254mila euro
Il 2019 si è chiuso con una perdita di 254.224,08 euro per Cremona Solidale. Ben prima dunque che si abbattesse la bufera del Covid sulle Rsa della provincia, l’azienda speciale del comune di Cremona aveva la necessità di ridefinire il proprio futuro, come d’altronde era emerso fin dalle prime riunioni del nuovo consiglio di amministrazione insediatosi a fine anno. Il Bilancio consuntivo è stato illustrato martedì in commissione Politiche Sociali del Comune e dovrà essere approvato dal Consiglio. Lo sbilancio verrà coperto “mediante l’utilizzo delle riserve degli avanzi di gestione degli anni precedenti la perdita”, un fondo che si è andato consolidando dal 2015 in poi proprio per far fronte ad emergenze, ma a cui non si può che attingere se non via straordinaria. Come si legge nella parte conclusiva della Relazione al Bilancio, “il Consiglio di Amministrazione in primis e l’amministrazione Comunale sono chiamati a fare delle scelte strutturali e di medio – lungo periodo”.
Non solo: la proposta del Cda al Consiglio comunale è anche quella di convertire 626mila euro accantonati nelle gestioni precedenti per investimenti, a riserve di avanzi di gestione disponibile, per coprire eventuali perdite future.
Le origini della forte perdita vengono individuate nel maggiore costo del personale, con l’entrata a pieno regime del rinnovo contrattuale dal 1 gennaio 2019, e nella diminuzione dei margini operativi (ossia la differenza tra ricavi e costi) di una buona parte dei sevizi erogati. Ad esempio l’ADI, assistenza domiciliare integrata, che nel 2018 aveva un margine di 29.327 euro e nel 2019 di 9.285. L’attività di maggiore rilevanza economica, ossia la gestione della RSA con i relativi posti Alzheimer (20 in più, concessi dalla Regione a luglio 2019), ha visto aumentare ulteriormente lo sbilancio tra entrate e uscite, già in negativo nel 2018, quando segnava -335.500 euro, portandosi a -560.011 euro.
A pesare, si legge nella relazione, anche l’aumento del “carico assistenziale erogato e l’aumento delle unità di lavoro”. Il peggioramento delle condizioni di salute degli ospiti, comporta un “aumento significativo della componente sanitaria – medici – infermieri – fisioterapisti – nella misura complessiva di +5,5%, coerentemente con il sempre più fragile profilo degli ospiti accolti in Rsa: età avanzata e quadro clinico pluri-patologico”.
Anche le Cure Intermedie (ex Istituto di Riabilitazione) hanno registrato performance meno brillanti dell’anno precedente, con un aumento dei costi dell’1,8% e una diminuzione dei ricavi dello 0,4%. Uno scenario difficile, quello della riabilitazione, che viene remunerata dalla Regione a seconda sia di tipo ‘specialistico’ piuttosto che ‘di mantenimento’, e nel quale Cremona Solidale deve competere con “importanti erogatori privati” che offrono gli stessi tipi di servizi e la cui “immagine è sicuramente svincolata dallo ‘stigma’ della cosiddetta casa di riposo – centro geriatrico”.
Positivo invece l’andamento di altri servizi, come i Centri Diurni Integrati, il cui margine operativo è cresciuto da 259.518 a 288.166 euro, con ricavi aumentati dell’1% e costi scesi dello 0,8%.
Il 2019 si è caratterizzato infine per un aumento delle giornate di assenza del personale, il 18,7% in più dell’anno precedente, riportando così la situazione al 2014, in controtendenza con le buone performance del periodo 2015-2017. Il 50% sono assenze per malattia (+8,4% rispetto all’anno precedente); le assenze per maternità sono aumentate di ben il 120%. “Inoltre – si legge – continua il trend crescente delle assenze per legge 104 (+40%), a causa della necessità di conciliare il lavoro (di personale prettamente femminile) con l’esigenza di assistere genitori sempre più anziani e fragili”. Diminuiscono invece le assenze per infortuni e malattie professionali, di oltre il 45%. gbiagi