Cronaca

Documenti sequestrati alla onlus: pasti fantasma? Solo consegnati in ritardo

Il nucleo della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica, ha iniziato l’analisi dei documenti sequestrati lunedì ai tre indagati Cristiano Bozzoli, Attilio Mazzetti e Renato Crotti nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei fondi dell’associazione ‘Uniti per la provincia di Cremona’. Le carte sequestrate permetterebbero la ricostruzione della vicenda dei pasti pronti da consegnare alla cooperativa ‘Il Ponte’, guidata da don Alberto Mangili (sentito dal pm Ilaria Prette), uno degli assi portanti dell’indagine. I pasti che Cristiano Bozzoli avrebbe dovuto fornire, secondo la Procura non sarebbero mai arrivati nonostante siano stati pagati dall’associazione.

Al riguardo esisterebbe tra le carte sequestrate la documentazione di come la consegna dei pasti sia stata soltanto differita in quanto la cooperativa che assiste 150 nuclei familiari a Cremona aveva avuto nel frattempo la fornitura di derrate alimentari che rischiavano altrimenti di deperire. L’impegno di Bozzoli nel fornire i pasti, lavoro per cui ha ricevuto 23mila euro, sarebbe dunque stato onorato, seppur in ritardo.

Nell’inchiesta della Procura, i tre indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’autoriciclaggio e all’appropriazione indebita. Proprio perché dall’informativa delle Fiamme Gialle, risulta che i tre avrebbero prelevato soldi da utilizzare per scopi estranei alle finalità benefiche, bonifici appunto a favore di Bozzoli. Un’operazione ritenuta “anomala” dagli investigatori, insospettiti anche da “reciproci trasferimenti di denaro su conti esteri, accesi in Bulgaria e Gran Bretagna” tra Bozzoli e Mazzetti, “gestore di locali notturni e attualmente sottoposto a procedura fallimentare”.

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