Cultura

C'è un po' di Cremona al prestigioso “Festival dei due mondi” di Spoleto

“La favola di Orfeo tocca temi universali, ai quali Monteverdi fa dono di una unità musicale interiore. Si passa in un tempo così breve dalla felicità assoluta al dolore straziante e la morale insegna che da ogni dura prova si esce rafforzati. È ciò che abbiamo appena vissuto”. Con queste parole il regista Pier Luigi Pizzi, che firma anche scene e costumi, commenta la scelta presa dalla direzione artistica di inaugurare il prestigioso “Festival dei due mondi” di Spoleto con l’ ‘Orfeo’ di Claudio Monteverdi, opera considerata la prima espressione compiuta del melodramma. Il compositore, emblema del passaggio dal linguaggio rinascimentale a quello barocco, valorizza ancora oggi il nome di Cremona nel mondo.
Non si tratta poi dell’unico legame fra la rassegna umbra e la città del torrazzo: ad eseguire l’opera infatti, il 20 agosto alle 20:30 nella piazza del Duomo di Spoleto, ci sarà il coro Costanzo Porta diretto da Antonio Greco insieme all’Accademia Bizantina guidata dal maestro Dantone. È la terza volta che l’ensemble vocale cremonese collabora con l’orchestra di Bagnacavallo su questo titolo, una produzione fra l’altro si era tenuta anche a Cremona: correva l’anno 2017 e al teatro Ponchielli si celebrava il 450esimo anniversario della nascita di Monteverdi.
L’esecuzione di Spoleto segna anche il ritorno allo spettacolo dal vivo per il coro Costanzo Porta, mentre l’Orchestra Cremona Antiqua, sempre diretta dal maestro Greco, tornerà ad esibirsi di fronte al pubblico già nel mese di luglio durante il Festival della Valle d’Itria a Martina Franca. Proprio questa settimana la compagine strumentale cremonese riprenderà le prove in presenza nella sede di Palazzo Fodri, guardando al futuro con naturale inquietudine ma al contempo con l’entusiasmo di fare nuovamente musica d’insieme dopo mesi di lockdown e studio a distanza.

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