Lettere

I veri problemi
di Cremona riguardano
la sanità, non il teatro

da Nicola Pini - Consigliere Comunale

Gentile direttore,

da mesi ormai in Consiglio Comunale l’opposizione propone interrogazioni che potrebbero avere anche una loro valenza. Potrebbero, ribadisco: argomenti spuntati che fanno solo perdere di vista quello che in questo periodo sta a cuore ai cittadini cremonesi. La sanità pubblica e il prendersi cura.
Regione Lombardia non ha mai voluto, e secondo me mai, vorrà occuparsi della Sanità Cremonese.
Il privato a Cremona non conta strutture ospedaliere, come ad esempio a Brescia, organizzate con a) Pronto soccorso b) Terapia Intensiva c) centro di emodialisi.
Perché? Costi troppo elevati, poco guadagno sui DRG.
L’Ospedale di Cremona, circa 1000 posti letto, è stato completamente depauperato. Tutte le Medicine riabilitative sono state consegnate alle case di cura e RSA. Sono stati cancellati 30 posti letto in Cardiologia.
Ora si lascia chiudere la terapia intensiva neonatale. Per consegnarla a chi?
Al pronto soccorso toglieranno tutti i posti letto, circa 20, della Medicina d’Urgenza.
A Cremona non esiste quella che oggigiorno si definisce Medicina di alta –media e bassa intensità. La medicina di territorio è quasi assente, esiste solo la volontà di qualche medico e infermiere.
Non sto a spiegare i pasticci fatti da Regione Lombardia anche nel campo della diagnostica.
Tanto altro è stato fatto per cancellare il Maggiore di Cremona.
Anzi ora ho pure il sospetto quasi fondato che il Maggiore di Cremona sarà per tutta la Lombardia l’Ospedale Covid. Grazie a tutto il personale per i travagliati mesi trascorsi.
Il Covid 19 ha evidenziato molto. L’assoluta assenza della medicina territoriale di quartiere, di prossimità, di famiglia.
Il modello sanitario lombardo lo conoscono bene tutti in Europa, i dati ci dicono che siamo il primo paese Europeo per decessi a causa di Infezioni Ospedaliere, tanto da far aprire un nuovo reparto al Civile di Brescia che si occupa di tali patologie. E qui molto ci sarebbe da dire.
Siamo il primo paese Europeo antibiotico resistente. Perchè? Siamo Ospedalocentrici (tutti in ps) la pandemia l’ha ben evidenziato. Dopo 20 giorni di febbre a 40, i malati di Covid venivano raccolti e portati in Ospedale. Forse era un po’ tardi.
Se Regione Lombardia vuol fare un nuovo Ospedale gli si dica Ok, ma i modelli organizzativi Ospedalieri e territoriali Europei sono giustamente completamente organizzati in maniera non assolutamente speculare al nostro.
Ora sono solo preoccupato, qualche giorno fa (ho un gruppo whatsapp con infermieri e fisioterapisti) ho parlato con alcuni primari. Una seconda ondata di Covid Cremona non la regge!
Bisognerebbe tutti i giorni preoccuparci di questa – Dio non voglia  seconda ondata.
I consiglieri d’opposizione si preoccupano della nomina del /della nuova sovraintendente del Ponchielli e di soggetti da eleggere in cda mentre Sindaco e tutta la giunta sono impegnati a far andare avanti questa città.
La scuola, i centri estivi vedono un lavoro continuo e sono ben organizzati.
Le nuove opere pubbliche vanno avanti (S. Felice un quartiere dimenticato, si sta rimettendo a nuovo).
Il Sindaco inaugura e sostiene nuove facoltà, mentre ricordo che da 40 anni la scuola per Infermieri professionali, oggi corso di laurea in Infermieristica, svolge i suoi corsi sempre in uno scantinato dell’Ospedale. Più di 200 tra ragazzi e ragazze senza aule che abbiano il minimo della caratteristica del decoro.
Consiglio ai consiglieri d’opposizione di recarsi in massa in Regione per parlare con Fontana e Gallera del nostro territorio, di come l’hanno ridotto a livello sanitario e di cercare di porre rimedio, anche se ne dubito.

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