Aem approva il bilancio 2019: in rosso i conti del crematorio ma arriva la seconda linea
Si chiude in positivo il bilancio 2019 per Aem Spa, dopo il burrascoso periodo del debito a sei zeri di cinque anni fa. Il Cda ha approvato a fine giugno l’esercizio dell’anno precedente, che registra un utile di 1.764.129 euro e un risultato di gestione ordinaria pari a 624.568 euro, dopo due anni in cui la voce era rimasta fortemente in negativo. “E’ l’evidenza che da quest’anno Aem è in grado di fare attività proprie che generano reddito”, spiega il presidente Massimo Siboni. La gestione della sosta è l’attività più remunerativa, con un risultato netto di 491mila euro nel 2019, ma ci sono preoccupazioni per quest’anno: il lungo lockdown ha penalizzato anche questo comparto e la previsione a fine anno è del calo di un terzo degli introiti.
La seconda entrata in ordine di grandezza è il canone di locazione delle torri, della fibra ottica e dei cavidotti che hanno reso 275mila euro. Dagli affitti degli immobili e delle aree di proprietà (ad esempio la sede storica di viale Trento e Trieste, la palazzina di via Persico, il centro servizi di via Postumia, le discariche) sono stati ricavati 187mila euro. Tra i servizi pubblici in perdita si evidenzia il polo per la cremazione (-178mila euro) che Aem gestisce per conto del Comune da un anno e mezzo circa, che paga lo scotto degli investimenti fatti non ancora rientrati: il forno, che purtroppo durante la pandemia ha lavorato a pieno regime, va completamente ammodernato e presto sarà affiancato da un’altra linea. La gara d’appalto bandita a suo tempo si è conclusa e si è già giunti all’individuazione della ditta che lo realizzerà; la settimana prossima ci sarà l’aggiudicazione definitiva. La seconda linea – spiega Siboni – “è essenziale per garantire la continuità del servizio durante le operazioni di manutenzione. E’ un’attività che svolgiamo a servizio di tutta la provincia e la richiesta sta aumentando vertiginosamente. Non saranno necessarie opere edili aggiuntive per l’installazione della seconda linea”. A causa del lockdown è invece rimasto fermo l’altro progetto di forno crematorio, quello per piccoli animali per cui Aem ha acquistato un area in via Sesto.
Tra i costi che Aem dovrà sopportare ancora per parecchi anni c’è la gestione della fase post mortem della discarica di Malagnino, 200mila euro (per un totale di 30 anni).
Capitolo a parte sono i servizi strumentali che Aem esegue per conto del Comune, effettuati sulla base dei pagamenti da parte del committente: la manutenzione strade ha avuto nel 2019 un valore di 415mila euro (per quest’anno sono in lista d’attesa una miriade di interventi, dalla tangenziale, alle principali vie d’accesso alla città). Il valore della produzione si attesta complessivamente a 7.098.045 euro.
La situazione debitoria si è normalizzata, oggi ammonta a poco meno di 3 milioni, una cifra che avrebbe potuto essere azzerata se Aem non avesse provveduto negli ultimi anni, ad erogare al Comune gli utili pregressi, quando erano stati sospesi a causa del forte debito: quest’anno all’ente locale ed unico azionista, andranno 1,4 milioni; negli ultimi tre anni sono stati oltre 5. Per contro, Aem beneficia del dividendo Lgh, poco più di 1,8 milioni, la stessa cifra dell’esercizio precedente. g.biagi