Centri estivi: grande richiesta da parte delle famiglie cremonesi
Se in alcune realtà, come Crema, i centri estivi stentano a decollare, a Cremona l’andamento sembra essere diverso. La paura che tra i più piccoli possa risvegliarsi il contagio, una paura sempre latente visto cosa è successo a Cremona tra febbraio e maggio, non spaventa le famiglie, anzi. Lo conferma Paola Merlini, che coordina le attività dei centri gestiti dalle cooperative che fanno capo ai consorzi Il Solco e il Cerchio, oltre ad altre collaborazioni dello stesso Solco.
Le diverse attività, organizzate in microgruppi e in spazi diversificati e prevalentemente all’aperto, si rivolgono a bambini da 3 a 5 anni, da 6 a 11 anni e a ragazzi da 12 a 17 anni (per un totale di 505 presenze) e coprono, nel complesso, tutto l’arco di tempo che va dal 22 giugno al 4 settembre, in una fascia oraria che va dalle 7.30 della mattina alle 18 (pasti compresi).
“Sono partite tutte le sedi – afferma Merlini – tranne un progetto. La fascia di età per la quale c’è maggiore richiesta è quella della scuola d’infanzia e della primaria; quella con minore richiesta è tra i 14 e 17 anni, dove la proposta strutturata di un centro estivo risulta un po’ ‘stretta’ e le famiglie hanno meno necessità. Il contributo del Comune è stato determinante e ci ha consentito un forte abbattimento delle rette per un massimo di 4 settimane di frequenza per ciascun bambino o ragazzo. Ci sono inoltre agevolazioni tramite voucher per i redditi Isee fino a 25mila euro”.
Scende più nello specifico Giusy Biaggi, presidente de Il Solco: “Abbiamo presentato il progetto alla manifestazione di interesse del Comune di Cremona e insieme abbiamo realizzato in tempi record una coprogettazione. Questo ha consentito una riduzione dei costi: grazie al contributo messo a disposizione dal Comune si è riusciti ad abbattere di oltre il 50% le rette a favore delle famiglie residenti in città, al momento relativamente alle prime quattro settimane di attività. I costi sono uguali per tutte le nostre proposte: 120 euro a settimana per la fascia 0-3 anni, 110 euro per le fasce 6-11 e 12-17 anni per le frequenze a tempo pieno e con possibilità di iscrizioni part-time (con retta rimodulata). Il Comune inoltre interverrà con un ulteriore abbattimento delle rette delle famiglie sulla base della dichiarazione ISEE, a partire dalle fasce ISEE più basse”.
La novità di quest’anno sono i gruppi più piccoli e una distribuzione più ampia sul territorio comunale, dal centro alle canottieri, con la novità del centro estivo presso le Colonie Padane gestito da Solco e Cooperativa Gamma. “Dopo tre mesi di chiusura delle scuole le famiglie hanno anche molto apprezzato il fatto che alcuni centri estivi si svolgano negli stessi ambienti scolastici a cui i bambini erano già abituati: succede ad esempio negli asili nido gestiti da Il Cortile, che di fatto dopo il lockdown hanno sostanzialmente riaperto. Siamo inoltre riusciti ad accogliere anche la disabilità grazie ad un capitolo di finanziamenti ad hoc”. Per gli adolescenti sono stati messi a punto tra cooperativa Nazareth e Cosper una serie di attività più laboratoriali (orticoltura, attività al campeggio, parkour).
I braccialetti che segnalano una vicinanza troppo stretta tra i bambini sono stati adottati solo nelle società canottieri e sono state messe in pratica le linee guida in tema di prevenzione: continuità con gli stessi educatori, piccoli gruppi, attività il più possibile all’aperto.
Tutto esaurito anche nel centro estivo organizzato dal Comune di Stagno Lombardo, che si è affidato all’Auser, comprensorio di Cremona: un’attività relativamente nuova per una realtà associativa che si è sempre caratterizzata per servizi alla terza età, ma che sta allargando le prospettive con l’inserimento di tanti giovani volontari. Il numero di bambini frequentanti è attualmente di 58, con le attività che si prolungheranno per tutta estate, fino al 28 agosto. Anche in questo caso il contributo del Comune è stato determinante nel calmierare le rette: “Abbiamo investito sui centri estivi 25mila euro derivanti dal contributo statale destinato ai territori più colpiti dal Covid”, spiega il sindaco Roberto Mariani. “Questo ha consentito di mantenere invariata la retta a settimana, sui 40 euro, compreso il pasto, gestito dalla cooperativa Santa Lucia”. La fascia d’età va dai 5 ai 12 anni e si privilegiano anche qui le attività all’aperto: parchi della scuola d’infanzia e della primaria e giardino pubblico. gb