Economia

Credito Padano, approvato il bilancio 2019

da sinistra Laura Genio, Annibale Cabrini, Antonio Davò e Paolo Innocenti

E’ stato approvato il bilancio 2019 di Credito Padano nell’assemblea sociale che si è tenuta in seconda convocazione domenica mattina, presso la sede direzionale di Cremona, ‘a porte chiuse’ a causa delle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria da Coronavirus. Erano presenti: il presidente Antonio Davò, il direttore generale Paolo Innocenti, il presidente del Collegio Sindacale Annibale Cabrini ed il rappresentante designato, portavoce dei soci della Banca, individuato nella figura del notaio Laura Genio. I restanti membri del CdA hanno preso parte all’assemblea in videoconferenza. “Nella storia ultracentenaria della nostra Banca non era mai successo” dichiara il Presidente Antonio Davò, che aggiunge: “Con dispiacere abbiamo dovuto rinunciare a quello che sicuramente è il momento più importante per ogni BCC, dove l’incontro tra i vertici della Banca e la base sociale crea motivo di confronto e riesce a dare impulso a programmi e progetti per il futuro. Purtroppo, però, non avevamo altra scelta.”

Il notaio Genio, pertanto, ha provveduto a comunicare i voti inerenti ai punti all’ordine del giorno espressi dai soci che hanno conferito delega, alla presenza dei soli componenti degli Organi amministrativi e di controllo della Banca. Una formula necessariamente diversa per l’approvazione dell’esercizio 2019, dunque, i cui numeri però mantengono un trend positivo che vede Credito Padano chiudere il bilancio per il terzo anno consecutivo con il segno più: il risultato lordo di gestione fa registrare 2,9 milioni di euro (+20% rispetto al 2018), mentre l’utile netto supera i 2,1 milioni condizionato da una forte componente di imposizione fiscale vicino agli 800 mila euro.

“Con 3,1 miliardi di euro di mezzi amministrati, 36 sportelli, 272 dipendenti, 41 mila clienti ed oltre 7 mila soci”, fa sapere il Direttore Generale Paolo Innocenti “Credito Padano si conferma tra le prime 30 BCC a livello nazionale, su poco meno di 240. La raccolta globale, pari a 2,3 miliardi di euro, ha visto un incremento del 6% rispetto all’anno precedente, grazie alla particolare crescita del risparmio gestito e assicurativo. Gli impieghi a clientela, invece, appaiono in diminuzione del 4%, sia per la cessione di crediti in sofferenza, sia per la situazione economica locale non particolarmente favorevole. L’incidenza delle partite deteriorate sugli impieghi lordi si attesta al 12,6%, circa 2 punti percentuali in meno dello scorso anno. Grazie alla prudente politica di accantonamenti perseguita, l’indice di copertura dei crediti deteriorati è significativo e pari al 51%, con le sofferenze coperte per il 64%. In miglioramento tutti i principali indicatori gestionali, in termini di capacità di reddito, livello di rischiosità ed efficienza sulla produttività. Bene anche il grado di patrimonializzazione, con i principali indicatori che risultano adeguati ed ampiamente al di sopra dei limiti posti dalla Vigilanza.”.

I dati del primo trimestre 2020 sono positivi ed ora ci si appresta a chiudere la semestrale.“La crisi economica innescata dalla pandemia da Covid-19 ci impone di rivedere il piano operativo dell’anno”, aggiunge Innocenti. L’incertezza rende tuttavia “difficile fare previsioni e molto dipenderà dalla capacità di arginare il virus evitando ricadute e quindi nuove misure restrittive”.
Credito Padano comunque “non si ferma e continua a garantire il massimo sostegno a famiglie ed imprese del territorio attraverso un set di misure straordinarie tra cui quelle previste nel Decreto ‘Cura Italia’ e nel ‘Decreto Liquidità’”.

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