Ambiente

Legambiente si corregge Cremona seconda in Lombardia per piste ciclabili

Per un errore di Legambiente nell’elaborazione delle tabelle diffuse nel Rapporto CittàMez: Verso la Mobilità a Emissioni Zero, Cremona ieri risultava tra gli ultimi capoluoghi in Lombardia per rapporto tra abitanti e piste ciclabili, una situazione in contrasto con le realizzazioni degli ultimi anni, ossia gli interventi lungo viale Trento e Trieste, Via Mantova, via Bergamo, Via Brescia.

Come risulta dalle tabelle inviate oggi a rettifica, mancava un’unità sia al valore attribuito a Cremona, sia a quello di Mantova. Questa la tabella corretta:

da cui si ricava che la città del Torrazzo, con 31,70 metri di percorsi ogni 100 abitanti, è seconda dopo Mantova per disponibilità di tracciati protetti. “Un errore di cui Legambiente si scusa coi lettori e con i media”, spiega Giovanna Perrotta per conto di Barbara Megetto, presidente di Legambiente Lombardia, “dovuto a una svista nell’inserimento dei dati in tabella. Un errore che non cambia il punteggio complessivo della città di Cremona, che resta pari a 2, a causa di altri fattori negativi quali l’elevato utilizzo dell’auto per gli spostamenti in città (il 62%), scarso utilizzo del trasporto pubblico e scarsa diffusione della mobilità elettrica”.

“Con 31,7 metri per abitanti – aggiunge Filippo Bonali, responsabile area tecnica di Fiab Cremona  –  la città  è terza in Italia dietro Mantova e Reggio Emilia. Questi erano i dati del 2018 usati in Ecosistema Urbano e sono gli stessi usati nel rapporto MEZ uscito ora. Possono essere verificati al seguente link: https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/rapporto-ecosistema-urbano-2019.pdf  “.

C’è poi una valutazione qualitativa, aggiunge Bonali: “Moltiplicando i 31,7m per la popolazione si ottengono circa 23 km, quando invece a Cremona a fine 2018 ne avevamo 70, e ora ne abbiamo 80. Questo è dovuto al fatto che Legambiente correttamente moltiplica con dei coefficienti i km di ogni tipologia di pista perchè, tanto per fare un esempio, la pista che va al Bosco Ex-Parmigiano, situata da sola su un argine, ha un impatto diverso a livello di mobilità urbana rispetto ad una pista come quella di viale Trento Trieste. Sicuramente la prima offre spostamento casa-lavoro agli abitanti del Bosco, ma è anche molto utilizzata per il tempo libero, mentre la seconda è molto sfruttata per il casa-scuola, casa-lavoro, intermodalità di trasporto verso la stazione dei treni quindi con un impatto maggiore sulla mobilità sostenibile”.

 

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