Politica

Elezioni presidente Provincia, appello il 23/12. Sommi, Lega: 'Perso significato politico'

foto d'archivio

La Corte d’Appello di Brescia ha rimandato al 23 dicembre l’udienza d’appello alla sentenza del Tribunale di Cremona del 30 dicembre scorso, sul caso dell’elezione di Mirko Signoroni a presidente della Provincia. A quasi un anno di distanza dalle elezioni (era il 25 agosto 2019), dunque non solo non c’è un giudizio definitivo sulla ineleggibilità del sindaco di Dovera, ma la questione perde anche il suo interesse politico: a quella data infatti si saranno già svolte nuove elezioni, stavolta per il rinnovo del consiglio provinciale, che presumibilmente si terranno in autunno. Durante l’udienza dello scorso 17 giugno, presso la Corte d’appello di Brescia è stato riscontrato un vizio formale nella mancata notificazione allo stesso Signoroni, per cui la Corte ha disposto la rinnovazione della notifica dell’atto di appello alle parti che non si sono costituite. Questo dovrà avvenire, a cura della parte appellante (rappresentata dall’avvocato Giovanni Gagliardi) entro il 31 luglio.

Simona Sommi

Un iter sfiancante, su cui si esprime la consigliera comunale Simona Sommi, che per conto della Lega per Salvini Premier ha messo nome e cognome su tutti gli atti giudiziari promossi all’indomani delle elezioni contestate. La Lega, rappresentata dall’avvocato Raffaella Bordogna, è stata l’unica forza politica della minoranza in Provincia ad opporsi per vie legali, sia davanti al tribunale ordinario, sia con ricorso al Tar. “Questa è la coda di una vicenda giudiziaria iniziata in uno scenario completamente diverso”, ci spiega. “In questo momento, secondo me, non vanno ricercati i motivi di scontro, ma in Provincia si deve lavorare con buon senso per essere utili alla collettività, ovviamente in chiave più o meno collaborativa a seconda dei temi proposti. Questa fase giudiziaria è frutto di una situazione che si è registrata un anno fa. Allora poteva avere un senso anche politico quel tipo di operazione. Adesso, in questo momento passa in secondo piano. Bisogna ragionare su temi concreti, ad esempio l’edilizia scolastica, un tema su cui devono collaborare Comune e Provincia di Cremona”.

Lo scorso dicembre, il Tribunale di Cremona si era espresso confermando la tesi- sostenuta dalla Lega – dell’ineleggibilità di Signoroni alla carica di presidente, in quanto all’epoca ricopriva l’incarico di vicepresidente dell’Ato, ente di emanazione della Provincia stessa. g.biagi

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