Dentix, già una ventina di pazienti cremonesi pronti a denuncia. Sindacati in allerta
Sono già una ventina i cremonesi che si sono riuniti in comitato e si sono rivolti alla Federconsumatori di Cremona, cercando risposte in merito alla mancata ripartenza, dopo la quarantena, delle cliniche Dentix. Clienti della struttura cremonese che in molti casi avevano sottoscritto un finanziamento per dei lavori odontoaitrici piuttosto impegnativi. “Questa mattina una delegazione di una decina di persone si è recata presso la sede in via Mantova per chiedere informazioni” spiega Eddi Fiori, promotrice di un gruppo Facebook per raggruppare i clienti Dentix di tutta Italia, che ha già raggiunto in pochi giorni 300 adesioni.
“In questi giorni abbiamo provato a contatare l’azienda, ma la sede è chiusa e al numero verde si rimane in attesa per un tempo infinito, senza riuscire a parlare con nessuno” sottolinea. “L’associazione dei consumatori ci ha ricevuto e abbiamo spiegato il nostro problema. Ora aspettiamo che ci diano qualche informazione più dettagliata. L’auspicio è che venga fatta un’azione collettiva a livello nazionale. Ci sono clienti che hanno fatto finanziamenti per migliaia di euro e anche se sul contratto sembra vi sia una clausola che consente di non pagare se viene meno il servizio, i timori sono molti”.
A lanciare l’allarme sono anche i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che alla luce del presunto fallimento sono stati contattati dai circa 400 dipendenti degli oltre 60 studi dentistici presenti in Italia sotto il marchio del colosso spagnolo (5-6 i dipendenti della sede di Cremona). “E’ fortissima la preoccupazione per il futuro dei lavoratori e dei pazienti.
“I numeri parlano chiaro, e raccontano di una crisi davvero imponente: migliaia di pazienti abbandonati, curati a metà per lo stop dell’attività aziendale, e 400 posti di lavoro a rischio. I lavoratori, preoccupati sia per il loro impiego che per la salute dei clienti, sono stati lasciati da settimane senza notizie certe su una possibile riapertura, nonostante la ripartenza di alcune aziende concorrenti. Anche dalla sede amministrativa di Milano tutto tace, ed è certo che non aiutano a rasserenare gli animi le voci delle difficoltà economiche e di un problema di liquidità che metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa di Dentix Italia”.
A preoccupare lavoratori e sindacati è anche la data del 21 giugno, quando scadranno le ulteriori 5 settimane di cassa integrazione in deroga, terminate le quali si dovranno verificare le possibilità per poter accedere ad ulteriori ammortizzatori sociali.
LaBos