Cronaca

Il palo delle polemiche sulla ciclabile di via Bergamo Pasquali: 'Sarà rimosso'

Piste ciclabili ormai quasi finite, ma non del tutto; cantieri che in apparenza sono terminati e che la gente sta già utilizzando, ma a cui manca la segnaletica e per converso, vecchi pali che interrompono percorsi nuovi di zecca. Il tutto basta per rispolverare le  critiche di chi, come la minoranza di centrodestra a Cremona, ha sempre attaccato la giunta Galimberti per aver riservato la massima attenzione alle due ruote trascurando le esigenze delle auto (la cancellazione della strada sud nello scorso mandato amministrativo, ad esempio). E così Federico Fasani, consigliere di Forza Italia, torna alla carica su un tema già più volte rivisitato: l’approssimazione con cui sono state realizzate le ultime piste ciclabili, in particolare l’ultima, quella di via Bergamo nel tratto più vicino al centro città, dove appena prima della curva del sottopasso, è rimasto il palo dell’illuminazione a cui è agganciato un cartello della segnaletica, proprio in mezzo al tracciato.

 

 “Dicono che ce l’ho con le piste ciclabili – afferma Fasani – cosa che non è vera perché nel primo programma elettorale con Perri avevamo proprio le piste ciclabili tra le cose prioritarie. Abbiamo fatto tanto senza clamore in quel senso. Però non si può non vedere quando una cosa è fatta male. Un palo in mezzo alla pista ciclabile è pericoloso. E’ un postulato della sicurezza stradale, di non avere ostacoli sul tragitto. Vanno benissimo le piste ciclabili ma le cose vanno fatte in sicurezza. Anche su viale Trento Trieste hanno fatto lo stesso tipo di errori. Via del Sale pure è piena di pali sia sul tragitto pedonale che sulla ciclabile. Pieno di ostacoli, griglie e tombini. Mi chiedo dove sia la Fiab in questo momento.
In via Bergamo ci sono 300 metri di striscia bianca in mezzo alla strada come pista ciclabile. Senza contare la situazione di quelle esistenti è critica e non c’è manutenzione”.

Non ci sta la Fiab, che attraverso Filippo Bonali, responsabile del settore tecnico, ha stilato da diverse settimane una lista di problematiche relative alle piste ciclabili e l’ha consegnata ai lavori Pubblici del Comune e all’assessorato. “Abbiamo avuto una serie di incontri, anche alla presenza della direzione lavori  (che è in capo ad Aem, non al Comune, ndr) per evidenziare molti aspetti da migliorare. Tra questi anche la questione dei pali della segnaletica che interrompono i tracciati. Ce ne siamo accorti da tempo, non certo da adesso, come invece accade a chi non si è mai interessato di sicurezza per i ciclisti. E l’ufficio tecnico ci ha assicurato che il palo verrà spostato. Noi continuiamo a insistere, ma non è la Fiab a coordinare i lavori”. Le problematiche delle nuove ciclabili sono state vagliate un paio di settimane fa dallo stesso Bonali e dall’assessore alla Mobilità Simona Pasquali, attraverso un tour in bicicletta direttamente ‘sul campo’.

“Ci sono diverse cose da migliorare”, afferma Pasquali “e le stiamo seguendo con attenzione. Intanto diciamo subito che i cantieri, sia in via Bergamo che in alcuni tratti di via Brescia non sono terminati. Se non sono stati sbarrati è per una serie di valutazioni tecniche: laddove non ci sono pericoli latenti i tecnici hanno deciso di lasciare il libero accesso. In alcuni punti invece sono state messi sbarramenti in attesa di completare la segnaletica. Il caso di Bergamo è particolare: il cantiere è stato rallentato perchè in inverno, prima del Covid era materialmente impossibile reperire il bitume per l’asfaltatura. Poi c’è stato lo stallo dovuto all’emergenza, come tutti sappiamo. I lavori sono ricominciati da poco e, pur non essendo ancora stata tracciata la segnaletica orizzontale, i tecnici hanno valutato di lasciare libero il passaggio. Sono in corso valutazioni per lo spostamento del palo dell’illuminazione pubblica a cui è agganciato un lato del cartello”. Dunque, nonostante la posa degli archetti che separano la nuova ciclabile dalla sede stradale, la pista non può dirsi completamente conclusa e il palo posto in mezzo non è considerato pericoloso. Mancano anche le strisce sull’asfalto che delimitano i parcheggi, nel tratti di fronte alla Pedavena.

“I contatti tra il nostro settore dei Lavori Pubblici e la direzione lavori è costante”, continua Pasquali e vogliamo che queste criticità siano risolte in fretta, presumibilmente entro un mese. Anche perchè la mobilità green è entrata con forza nella programmazione nazionale del dopo – Covid e Cremona è già molto avanti con la rete di ciclabili anche se c’è da lavorare sui collegamenti tra di esse. Tutti i quartieri sono già o saranno collegati tra di loro: oltre alle esistenti, è finanziata la ciclabile di via Giuseppina mentre quella del  Boschetto in attesa di finanziamento, con progetto pronto”.

l.b. – g.b.

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