Cronaca

Terzo Ponte, dopo sette anni si discute il ricorso al Tar dell'Oleificio Zucchi

Verrà discusso il 15 luglio prossimo al Tar di Brescia il ricorso presentato ben 7 anni fa, il 14 novembre del 2013, dall’oleifico Zucchi, contro la realizzazione del Terzo Ponte, quando questa ormai si allontana sempre più. Una infrastruttura il cui progetto venne approvato ormai 10 anni fa e che prevedeva la realizzazione di un raccordo autostradale di collegamento tra la sponda cremonese e la sponda piacentina, che sarebbe dovuto sorgere all’altezza di Cavatigozzi per dare continuità alla Codognese, al peduncolo e alla ex SS 10. Dopo 10 anni e dopo 27 che se ne parla, come ha ricordato il sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla, paradossalmente ci sono ancora degli strascichi.

L’oleificio aveva fatto ricorso contro il Comune di Cremona relativamente alla variante generale al Pgt in merito alle interferenze della nuova viabilità con le attività industriali esistenti. Il ricorrente nel ricorso lamenta che il progetto “va ad interessare direttamente la proprietà dell’oleificio con opere espropriative illeggittime ad esempio sulle fasce stradali”, oltre al fatto che “la realizzazione dell’opera avrebbe creato sicuramente interferenze e un’incidenza dannosa sia per gli espropri che verrebbero realizzati sull’area dello stabilimneto nonché sulle aree limitrofe non soggette agli espropri, ad esempio i parcheggi”.

Per questo l’azienda fece il ricorso 7 anni fa, chiedendo anche un risarcimento dei danni patiti, per ora non quantificato. Un ricorso che verrà discusso nonostante sembra che la realizzazione del’infrastruttura resterà solo sulla carta. I tempi sono cambiati: ora Autovia Padana, che da un paio di anni è concessionario dell’A21, ha tempo tempo solo fino al 2022 per trovare le risorse finanziarie per realizzare l’infrastruttura. Dopo quella data, questa opera, definita in convenzione come non obbligatoria per il nuovo concessionario, verrà definitivamente stralciata estinguendo qualsiasi obbligo di realizzazione. I costi preventivi dell’opera si aggirerebbero sui 216 milioni di euro.

Silvia Galli

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