Cauzzi scrive ai soci del Ponchielli: 'Lascio un teatro vivo, non un simulacro'
Angela Cauzzi risponde alla lettera inviata ai fondatori e sostenitori del teatro Ponchielli, resa pubblica attraverso la stampa, da due consiglieri del Cda Andrea Rurale e Francesca Pagani, nominati solo qualche mese fa e che, scrive il Sovrintendente del Teatro, hanno una conoscenza parziale delle dinamiche del teatro, del contesto culturale e sociale del cremonese e della crisi economica. Angela Cauzzi entra poi nel vivo della questione a cominciare dal bilancio 2019 chiuso con un avanzo di 4mila euro grazie a una revisione dei costi già in corso da tempo, molto prima che arrivassero i due consiglieri insediatisi soltanto il 3 dicembre dello scorso anno.
Il Sovrintendente analizza poi i bilanci degli ultimi anni mettendo in risalto sia luci e ombre (soprattutto per il venir meno di importanti contributi) che non hanno mai fatto venire meno la qualità della proposta culturale e attività artistica, cosa nemmeno considerata nella lettera dei due consiglieri impegnati solo a parlare di conti, in quanto l’obiettivo del teatro è sempre stato quello di diventare la “casa” di tutti, grazie a una programmazione che potesse coprire tutte le fasce d’età, dall’infanzia alla grande età con proposte artistiche differenziate. Angela Cauzzi evidenzia poi la bontà delle stagioni d’opera, la concertistica, la prosa, il balletto fino al Festival Monteverdi e alla sua residenza barocca che ha permesso il riconoscimento da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali di festival di interesse nazionale.
Il Sovrintendente ricorda poi che il teatro è stato aperto per 272 giorni nell’ultimo anno con 186 spettacoli di vario genere, e che negli ultimi cinque anni non si sono mai avuti meno di 80mila spettatori l’anno. La Cauzzi conclude poi dicendo che può aver anche commesso degli errori ma chi le succederà troverà senza dubbio una creatura viva e non un simulacro.
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