Economia

Dai pubblici esercizi di Confesercenti sos a Fontana: 'Ci aiuti a riaprire il 18/5'

Bar ancora chiusi in piazza della Pace

I pubblici esercizi di Confesercenti Lombardia esprimono grande preoccupazione per  la possibilità che dal 18 maggio in regione non possano riaprire bar e ristoranti. Per il momento si tratta solo di anticipazioni di stampa, ma sufficienti per gettare nella più cupa disperazione imprenditori che non stanno lavorando da due mesi e mezzo.

E’ attesa per domani la decisione del Governo sulla tempistica delle riaperture: lo ha ricordato anche il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala nella conferenza stampa di oggi da palazzo Lombardia.

“Abbiamo appreso – inizia così la lettera inviata da Confesercenti Lombardia al presidente della regione Attilio Fontana –  dalle anticipazioni degli organi di stampa con viva preoccupazione la notizia della volontà di Regione Lombardia di posticipare ulteriormente l’apertura dei pubblici esercizi rispetto alla data del 18 maggio. La situazione delle nostre aziende è ormai drammatica: siamo fermi da troppo tempo! Le attività di vendita da asporto e di delivery, peraltro abilitate solo recentemente, non sono sufficienti per assicurare un minimo di sostenibilità. Gli aiuti governativi tardano ad arrivare, incontriamo mille difficoltà per ottenere quella liquidità che riteniamo vitale per far fronte ai numerosi costi che permangono.

I nostri collaboratori non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione. Le amministrazioni locali, se non in rarissime e lodevoli eccezioni, non ci danno aiuti concreti sul piano dell’esenzione dei tributi. Che altro aggiungere. Siamo allo stremo!

È per questo motivo che ci rivolgiamo a Lei, affinché ci consegni la speranza che le nostre aziende possano sopravvivere. Esiste un solo modo per farlo: ci consenta di aprire il 18 maggio, in tutta la Lombardia così come faranno i colleghi delle altre regioni italiane. Saremo i primi ad attuare i gravosi protocolli di sicurezza sanitaria auspicando una significativa modifica, a tutelare i nostri collaboratori e gli ospiti, ad essere rispettosi delle norme. Vogliamo essere ancora protagonisti del futuro delle nostre aziende e non soccombere per imposizioni che stridono con il nostro impegno a lavorare seriamente. Sig. Presidente, le chiediamo di avere fiducia nel mondo delle imprese. Ci consenta di aprire le nostre aziende dal 18 maggio e di tornare tutti a contribuire fattivamente al futuro della nostra regione. Distinti saluti”.

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