Rilancio del turismo: da Milano proposta di lavoro di squadra con Cr, Bs, Bg e Mn
Cremona agganciata a Milano (e a Brescia, Bergamo, Mantova) in un circuito turistico post Covid specificatamente rivolto alla platea italiana, visto che i circuiti internazionali sono chiusi. E’ l’idea a cui sta lavorando l’assessore al turismo di Milano, Roberta Guaineri, ben consapevole che i numeri clamorosi fatti registrare dal turismo milanese negli ultimi anni, da Expo in poi, resteranno un lontano ricordo in questo maledetto 2020. Solo l’anno scorso erano sbarcati a Milano dall’estero 10 milioni di persone e nel mese di gennaio 2020, gli arrivi erano stati il 16% in più rispetto all’anno precedente.
Ora tutto è da ripensare, puntando ad obiettivi “di prossimità”, come spiega l’assessore in un’intervista sul dossier Turismo di Repubblica, riferendosi esplicitamente alle città di provincia tra cui Cremona, con cui sviluppare campagne di comunicazione congiunte e scambiarsi visitatori, puntando ciascuno sui propri punti di forza. Qualcosa del genere Cremona lo ha già avviato da qualche anno a questa parte con East Lombardy, la regione europea della gastronomia avviata nel 2017 mettendo insieme le peculiarità turistiche e gastronomiche di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Ora il traino di Milano potrebbe aumentare il grado di attrattività di quell’iniziativa. Il target di riferimento su cui stanno lavorando gli esperti milanesi è quello delle famiglie italiane che, contrariamente agli scorsi anni, hanno dovuto rinunciare all’estero: persone tra i 26 e i 45 anni, famiglie, appassionati di cultura, sport e attività all’aperto. Cremona può offrire da questo punto di vista a cominciare dalla navigazione fluviale, che finalmente potrebbe dispiegare le sue potenzialità, e dalla rete di piste ciclabili provinciale e sovraprovinciale.
Ma soprattutto, conclude Guaineri, occorre “sviluppare una campagna di comunicazione che possa coinvolgere più città a partire da Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, valorizzando gli asset di ciascuno e lavorando su quelle piccole realtà che oggi sono attrattive, ma anche in difficoltà come negozi, bar, ristoranti”.