Cronaca

Cr Solidale, i capigruppo di maggioranza: 'Costruita polemica priva di contenuto'

La riunione dell’Ufficio di Presidenza del 30 aprile è stata convocata “su concorde proposta di maggioranza e minoranza” proprio durante precedenti incontri dello stesso organismo in cui si era parlato di diversi temi legati all’emergenza, compreso Cremona Solidale, e l’ultima riunione era quindi stata indetta per “approfondire, direttamente dal CDA di Cremona Solidale, dal suo Presidente e dal Direttore, la pesante situazione che dall’inizio dell’emergenza Covid si è manifestata all’interno della struttura di via Brescia”.

L’incontro, però, come lamentano i capigruppo di maggioranza Roberto Poli (Pd), Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città – Cremona Attiva) e Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona), si è “purtroppo ben presto trasformato in un pretesto per costruire una polemica priva di contenuto e superata dai fatti, perché intanto Cremona Solidale, giorno dopo giorno, ha intrapreso azioni, molto spesso in autonomia, e trovato soluzioni ai complessi problemi, anche faticosamente dopo aver chiesto, spesso inutilmente, indirizzi e linee guida agli enti preposti”.

“Nonostante -spiegano – la disponibilità sempre dimostrata dal Presidente, dal Direttore, e da tutto il Consiglio di Amministrazione di Cremona Solidale, nonostante sieda in tale Consiglio un valido rappresentante espressione della minoranza che dispone di tutte le informazioni fornite all’Amministrazione Comunale, la minoranza, senza mai aver interpellato, prima d’ora durante questi due mesi, né il Presidente del CDA, né il proprio consigliere di riferimento, né tantomeno l’amministrazione Comunale, si lamenta di non aver ricevuto informazioni sulla situazione Covid all’interno di Cremona Solidale”. Secondo i tre capigruppo “non interessava quindi approfondire e capire insieme al CdA di Cremona Solidale le difficoltà passate e future, ma semplicemente attaccare l’amministrazione comunale” e “soprattutto in questo modo sviare l’attenzione dalle gravi criticità emerse nella gestione territoriale da parte del sistema sociosanitario lombardo”.

Quello che in realtà è emerso da questi incontri, e che il gruppo dirigente di Cremona Solidale e l’ARSAC hanno bene evidenziato, è che sono stati “mesi impegnativi e di solitudine per molte strutture come Cremona Solidale e per molte realtà del nostro territorio provinciale”. In questo isolamento, l’Amministrazione Comunale e il CdA di Cremona Solidale hanno operato “confrontandosi e, in totale sintonia, adottando scelte che tutelassero massimamente gli ospiti del centro”.

Poli, Manfredini e Pasquetti, quindi, provano ad entrare nel merito: “E’ bene innanzi tutto chiarire che le “RSA” e le “Cure Intermedie” sono situate in palazzine separate e indipendenti tra loro. Cremona Solidale, di concerto con l’amministrazione, non ha mai aperto, né prima né ora, le strutture della RSA ai pazienti COVID 19, rispondendo negativamente alla richiesta di Regione Lombardia e chiedendo per contro che si facessero i controlli e i tamponi agli ospiti e agli operatori”.

I rappresentanti di maggioranza, “e non altri”, hanno “chiesto pubblicamente agli Enti preposti di garantire la fornitura di adeguati dispositivi di protezione a chi lavora; di isolare e curare i casi di sospetto contagio; di controllare che gli stessi lavoratori, in particolare chi opera in strutture sanitarie, assistenziali e di cura, non siano portatori del virus”. “Cremona Solidale – chiariscono -, con l’appoggio dell’amministrazione, anche in questa circostanza, ha dovuto attrezzarsi in autonomia, per tutelare gli anziani e tutta la nostra comunità.  Sempre in autonomia e in accordo con l’Ospedale, Cremona Solidale ha iniziato ad eseguire i tamponi sugli ospiti e i lavoratori, dotandosi di un protocollo interno in mancanza di linee guida regionali”.

Solamente dopo questo screening, “in un confronto costruttivo con il CdA di Cremona Solidale, con gradualità ed estrema cautela”, anche in considerazione del fatto che” i primi esiti dei tamponi realizzati tra i pazienti già presenti nella Palazzina “Cure Intermedie”, nonostante la sospensione delle visite ai familiari, riportavano già numeri di contagio Covid 19 superiori a quello che poteva essere una possibile disponibilità, è stato convenuto di utilizzare i posti, solo ed esclusivamente della Palazzina separata e autonoma delle Cure Intermedie e Riabilitazione di Cremona Solidale (e non della RSA, su cui è rimasta ferma la posizione di indisponibilità già espressa) per accogliere pazienti Covid esterni provenienti dall’Ospedale di Cremona”. E’ su questi precisi contenuti che “tutto il CDA di Cremona Solidale, si è espresso unanimamente, senza riserva di alcuno di loro, durante l’Ufficio di Presidenza”.

I tre capigruppo quindi rilanciano: “Anziché fare inutili polemiche sarebbe interessante discutere su cosa si vuole fare o cosa si intende proporre a Regione Lombardia per affrontare la fase 2. Siamo di fronte ad un totale ripensamento dei servizi per gli anziani e non solo. I Centri Diurni Integrati sono chiusi. Quando si potranno riaprire? Ognuno decide per se? E come? Con quali disposizioni?”. “Molti anziani – proseguono – sono ancora in lista d’attesa per accedere alle RSA; quali indicazioni per riaprire e rispondere a bisogno concreti delle famiglie ma nello stesso tempo evitare che continui il contagio dentro/fuori? Come gestire al meglio la relazione con i parenti?
Cosa si propone per evitare le difficoltà economiche determinate dalla chiusura dei servizi? Perché non viene convocato da mesi l’Osservatorio sulle RSA come richiesto da tutte le sigle sindacali? Questi sono i temi su cui aprire un confronto con Regione Lombardia, senza perdersi in inutili polemiche”.

Poli, Manfredini e Pasquetti poi concludno: “Piuttosto desideriamo a chiusura esprimere il nostro grazie sincero a tutto il personale di Cremona Solidale, al Consiglio di Amministrazione ed al Direttore Generale che in queste settimane hanno lavorato con intensità, competenza e abnegazione. Crediamo sia il grazie di tutta la città”.

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