Cronaca

L'infermiera Elena: 'L'incontro con Conte? Emozione forte, lui attento e comprensivo'

Un incontro veramente ristretto, quello di ieri sera tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Prefettura a Cremona: Prefetto, i tre sindaci dei comuni principali, il presidente della Provincia, i vertici sanitari di Asst e Ats. E due presenze fondamentali per far capire cosa ha vissuto l’ospedale di Cremona all’inizio dell’emergenza, in quei giorni tra fine febbraio e inizio marzo in cui il virus ha inciso con una forza mai vista prima nemmeno dai virologi più esperti.  A raccontare quei giorni c’erano Elena Pagliarini, infermiera del Pronto Soccorso ritratta nella foto simbolo dell’emergenza, e Francesca Mangiatordi la dottoressa che le ha scattato la foto, medico in Pronto Soccorso a Cremona. “Un momento inatteso, una piacevole sorpresa soprattutto dal punto di vista umano”, così descrivono l’incontro (e il saluto con i gomiti) di ieri sera.

“L’emozione più forte è stata quella di sentirsi chiamare per nome ed essere stata riconosciuta come l’infermiera della fotografia”, spiega Elena. “L’impressione che ho avuto è quella di una persona attenta e comprensiva, disposta ad ascoltare le nostre emozioni e testimonianze.” “Ha ascoltato tutto quello che gli abbiamo raccontato di quel periodo e della situazione di emergenza che abbiamo vissuto in quei giorni” – afferma Francesca. “Si è immedesimato in quello che abbiamo provato, la nostra esperienza. E’ stato un incontro molto bello.”

Una solidarietà umana che può rinfrancare gli operatori sanitari sottoposti a mesi di stress emotivo e fisico, ma che non deve far dimenticare i gravi problemi della sanità cremonese che già si conoscevano da prima dell’emergenza Covid. Dalla proposta per la costruzione ex novo di un ospedale moderno e all’avanguardia, lanciata ieri da Forza Italia, alla controproposta di rafforzare invece la medicina territoriale avanzata dal Pd, l’importante è che adesso arrivi una programmazione forte su tutto l’impianto sanitario provinciale e regionale. Lo chiedono in primis medici, infermieri, oss, che mai come in questi mesi si sono dimostrati essenziali nel salvare vite umane.

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