Cultura

Il colore 'Cremona' e il mito Gibson, le chitarre usate anche da Hendrix, Dylan e McCartney

di Marco Bragazzi

Alzi la mano chi non ha mai ascoltato gli assoli di B.B. King, di Jimi Hendrix, di Eric Clapton o di Jimmy Page? Chi non ha mai sentito Paul McCartney, Bob Dylan, Chuck Berry, George Benson o Ritchie Blackmore? Verosimilmente saranno pochissimi coloro che ammetteranno questa pur innocente “colpa”. Fred Miller sembra un simpatico ragazzo con una bombetta in testa e il volto tipicamente attento di chi si metteva in posa per una fotografia più di un secolo fa. Siamo nel secondo decennio del 1900 e Frank, che viveva a Kalamazoo nel Michigan, viene assunto in una fabbrica cittadina che si sta specializzando nella creazione di chitarre, la Gibson.

Nel 1920 e il fondatore storico della famosa azienda statunitense che produceva chitarre e mandolini, Orville Gibson, è scomparso da pochi mesi, i dipendenti non si perdono d’animo e decidono di proseguire con l’attività inserendo la loro creatività sia nella progettazione che nella costruzione dei loro prodotti. Di solito quando il cervello di molte persone segue la stessa idea la “rivoluzione” è dietro l’angolo, la Gibson riesce a trasformare il concetto di chitarra imponendosi sul mercato post bellico con modelli che cambiarono ls storia della musica e del suono.

Fred lavorava nel reparto verniciatura e, forte del suo colpo d’occhio, diventerà anche lui un “rivoluzionario” che contribuirà a trasformare la Gibson in una azienda in grado di fornire le chitarre a molti tra i più famosi chitarristi della storia della musica. Se la rivoluzione strutturale delle chitarre era fondamentale, per Fred doveva essere accompagnata anche da un colpo d’occhio e così, grazie ad una città distante migliaia di kilometri da Kalamazoo, la Gibson darà alla luce la colorazione “Cremona” destinata ad una serie innumerevole di chitarre.

La nascita della colorazione “Cremona” della Gibson era un tributo al tipico colore degli strumenti ad arco cremonesi, tributo che divenne un marchio di fabbrica il quale, dal 1922, accompagnerà intere linee di chitarre e mandolini. La colorazione dedicata alla città del Torrazzo sembra avere radici più profonde, decenni dopo l’enorme successo che l’azienda ottenne dal quel legno dipinto sullo stile dei violini, i colleghi di Miller si resero conto che il giovane Fred poteva aveva trovato l’ispirazione non solo negli strumenti musicali cremonese ma anche in un quadro che raffigurava Piazza del Duomo esaltando lo splendore cromatico tipico del cotto cremonese. Chissà, forse saranno stati i violini o il cotto ma comunque Miller aveva trovato la sua rivoluzione tra i colori che segnano da centinaia di anni la città di Cremona.

Con un salto nel futuro siamo nel 1995 quando ad un liutaio statunitense venne commissionata una chitarra che doveva essere di colore azzurro. Robert Benedetto si mise all’opera e creò una chitarra che doveva diventare tra le più ricercate soprattutto nel mondo dello swing. La chitarra aveva un colore ben distante da quelli che potevano aver ispirato Fred Miller circa 70 anni prima, ma il concetto di Cremona e gli strumenti musicali doveva essere comunque presente.

Dal lavoro artigianale di quel famoso liutaio statunitense nacque la chitarra “Benedetto La Cremona Azzurra”, ovvero una chitarra eccezionale, destinata a “segnare il passo” della storia per gli amanti dello swing. Così come Fred Miller cambiò la storia della azienda che ha fatto suonare alcuni tra i più grandi chitarristi di sempre anche Robert Benedetto ha voluto valorizzare il suo lavoro omaggiando la città della musica e, in questo racconto, anche quella delle opere d’arte fatte con in mattoni in cotto.

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