Cronaca

Test sierologici, l'Ats risponde ai sindaci: non su tutta la popolazione ma solo su invito

I test sierologici verranno effettuati esclusivamente su invito dell’ATS. A dirlo è l’informativa che la stessa Val Padana, in un document inviato nella giornata di ieri, giovedì 23 aprile, ai sindaci di Cremona, Crema e Casalmaggiore, oltre che al presidente della Provincia Paolo Mirko Signoroni in risposta ad una lettera degli stessi soggetti che chiedevano “un piano specifico per Cremona sui test sierologici e per conoscere a chi e come vengono effettuati ricevendo la risposta appena illustrata”.

Lo scopo di questi test sierologici è quello di “caratterizzare le differenze di sieroprevalenza tra le varie fasce di età, di localizzazione territoriale e di professione” in modo da “comprendere meglio le caratteristiche epidemiologiche” e “fornire informazioni fondamentali per lo studio della patogenesi” e “lo sviluppo di strategie mirate”.

Sono tre le tipologie di persone cui pensa ATS, tutte in isolamento fiduciario senza aver effettuato il tampone: soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali (segnalati da MMG/PLS/CA ad ATS che non presentano in anamnesi evidenza di contatto con caso), contatti di casi sintomatici (identificati da ATS a seguito di indagine epidemiologica) e i contatti di caso asintomatici (identificati da ATS a seguito di indagine epidemiologica). A questi, citati espressamente dal documento dell’Azienda sanitaria, si aggiungono anche gli “operatori sanitari maggiormente esposti al rischio”, assicura in un post su Facebook Gianluca Galimberti.

“E’ necessario – si legge nella missiva di ATS – che il cittadino a cui viene proposto il test in oggetto, da parte di operatori della ATS, aderisca in maniera volontaria e sia a conoscenza del significato dell’esito e delle azioni conseguenti”. In particolare, in caso di esito negativo il soggetto viene ritenuto “suscettibile di infezione”, qualora fosse dubbio, invece, il test verrà ripetuto di una settimana rimanendo in isolamento fiduciario. Se invece il test risultasse positivo, scatta il tampone: se negativo si conclude il periodo di isolamento, se positivo viene classificato come caso e si procede nell’isolamento obbligatorio con tutte le disposizioni conseguenti (compreso l’isolamento fiduciario).

I test si svolgono presso i centri prelievi messi a disposizione dalle Asst di Cremona e Crema Per quanto riguarda la prima, i test sono già iniziati ieri a Cremona, Casalmaggiore e al ‘Nuovo Robbiani’ di Soresina (leggi qui), mentre a Crema iniziano a partire da oggi all’ospedale cittadino, al Polimabulatorio di Soncino, presso il P.O. Santa Marta a Rivolta d’Adda e presso il Poliambulatorio di Castelleone.

Galimberti ha quindi commentato: “Continueremo ad insistere per un massiccio intervento che coinvolga tutta la cittadinanza come metodo essenziale per la ripresa in condizioni di maggiore sicurezza. E ieri abbiamo scritto una lettera ulteriore con Provincia, Crema e Casalmaggiore”.

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