Cronaca

Covid, con il progetto Solar un kit per testare lo stato di salute del cittadino

Il territorio della provincia di Cremona, tra i più colpiti dal COVID19, con un numero drammatico di persone scomparse e di contagiati, pur ancora in una fase semi emergenziale, non cede al dolore e non si lascia scoraggiare, ma rialza la testa, guardando avanti, unendo le forze, le professionalità, la tenacia, le risorse umane ed economiche di realtà pubbliche e private, accettando con convinzione la proposta giunta dall’associazione “Uniti per la provincia di Cremona”, la onlus costituita da tutte le associazioni economiche di categoria della provincia unitamente alla Fondazione Arvedi-Buschini per raccogliere donazioni da impiegare nella lotta al virus e per contribuire alla vicinanza alle famiglie, che ha tenuto la regia della composizione del parternariato previsto dal Bando ed assicurato una concreta collaborazione per essere di aiuto nella “fase 2” anche per il riprestino rapido delle attività lavorative-produttive, nel pieno rispetto della sicurezza per i lavoratori, le loro famiglie e i luoghi di lavoro. 

Come? Rispondendo e partecipando al bando “Covid-19: insieme per la ricerca di tutti” indetto da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Fondazione Veronesi per individuare e sostenere la ricerca di nuovi sistemi di diagnostica e di rilevazione del Coronavirus, per rafforzare e sviluppare ulteriormente quanto si sta già facendo.

La Regione ha messo a disposizione 4 milioni di euro, mentre Fondazione Cariplo e a Fondazione Umberto Veronesi hanno deciso di co-investire rispettivamente 2 milioni di euro e 1,5 milioni di euro su questo bando portando la somma a disposizione a 7,5 milioni. Le ricerche vincitrici avranno certamente una rilevanza non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.

“SOLAR” è il nome del progetto che Finarvedi Spa, che ha assicurato la copertura economica mancante per il budget previsto, oltre alla disponibilità di rendersi parte attiva nell’avvio sperimentale del Test rapido, ATS Val Padana, ASST di Cremona, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Gruppo Galeno/SOL SpA, con il coordinamento operativo per la stesura del progetto e la candidatura da parte del GAL-Oglio Po, hanno candidato, con al certezza dell’elevato livello qualitativo, scientifico, tecnico e operativo del progetto proposto.

L’innovativa proposta scientifica mira a assicurare la possibilità di testare con KIT rapidi la valutazione della sieroconversione nelle infezioni da COVID-19: grazie all’utilizzo di questo KIT, in soli 15/20 minuti, si potranno sapere informazioni importanti circa lo “stato di salute” del sistema immunitario del cittadino.

Il test anticorpale qualitativo e quantitativo è uno strumento adeguato per uno screening di sieroconverisone da COVID-19, finalizzato a verificare se si sono sviluppati anticorpi adeguati anti-virus (> 3 settimane dal contagio) I test si eseguono su una goccia di sangue, come il test della glicemia per il diabete o dell’emoglobina come in diversi centri prelievi.

La sieroconversione è il passaggio dallo stato di sieronegatività (assenza di anticorpi nel sangue) allo stato di sieropositività (presenza di anticorpi nel sangue).

Quando un agente infettante, esempio il COVID-19, penetra nell’organismo, infatti, vengono in genere prodotti anticorpi diretti contro di esso; ciò accade nel 70% circa dei soggetti quindi non in tutti. La sieroconversione, in generale, NON avviene subito dopo l’ingresso dell’agente infettante nell’organismo (momento del contagio, in cui serve il test oggi in uso negli ospedali per il COVID-19 per fare la diagnosi se sei o non sei infettato dal Virus COVID-19), ma avviene a distanza di tempo, (in cui serve il test per la rilevazione di anticorpi nel sangue ma dopo che sia trascorso un tempo sufficientemente lungo).

Il progetto candidato prevede la conclusione entro Ottobre 2020, ha un costo complessivo di 500mila euro e coinvolge un team multidisciplinare di esperti e specialisti composto da 35 persone che opereranno in sinergia per 6 mesi, sfruttando dotazioni e strumentazioni all’avanguardia. L’integrazione di attività tecnologiche più avanzate nella routine del mondo imprenditoriale e/o sanitario permette di “respirare” l’inevitabile consecutivo miglioramento dei percorsi sanitari aziendali e dei servizi che non si avrebbe altra possibilità di poter cogliere. 

Questo approccio integrato e multidisciplinare tra privato e pubblico, suddiviso nei sui punti apparentemente distinti ma estremamente correlati fra loro, favorisce una concreta integrazione tra mondo del lavoro, industria, salute ed università, favorendo la creazione di forti sinergie tra il mondo sanitario, imprenditoriale e della ricerca accademica.

Ma nella pratica quali obiettivi si è prefissato:
– avvicinare le procedure pubbliche del contenimento del contagio a i protocolli  aziendali per la gestione dell’emergenza;
– diminuire il rischio sanitario nella popolazione lavorativa sul territorio;
– migliorare i processi aziendali secondo protocolli replicabili e trasferibili, inserendo anche nuovi processi dedicati al contenimento della diffusione delle malattie infettive;
– migliorare i servizi aziendali territoriali connessi alla diagnostica. Nello specifico tramite lo sviluppo sperimentale in ambito sanitario si attende:
– miglioramento della diagnostica di laboratorio con nuove piattaforme high-tech ad alta sensibilità/specificità per una diagnosi sempre più precisa per SARS-CoV-2 o affini e per un loro futuro inserimento di routine nei laboratori
– ricerca applicata per nuovi  bio-markers per diagnosi sempre più tempestive e precise per SARS-CoV-2   e/o eventuali successive pandemie 

Grazie a questa nuova visione di integrazione multi-disciplinare pubblico-privato-accademia, elemento di forza del progetto stessi, si prevede un supporto e conseguente promozione  anche della Ricerca Industriale  così articolata:
– Incremento della garanzia, tramite un aggiornamento puntuale del medico competente e RSPP, della sicurezza dei lavoratori e delle loro famiglie;
– Sicurezza sul posto di lavoro attraverso la messa in opera di percorsi per l’ accesso alle aree di lavoro e i DPI da utilizzare riesaminando la valutazione dei rischi in base all’implementazione dei servizi negli ambienti di aggregazione in azienda e di definire dei piani di sorveglianza sanitaria per Covid-19 ed eventuali altre possibili pandemie a livello aziendale;
– Inserimento di un nuovo punto di forza innovativo dei servizi di medicina del lavoro, Point of Care (POC) mobili, rafforzato dalla presenza di nuove tecnologie diagnostiche per la valutazione on-demand dell’infezione da SARS-CoV-2 , procedura comunque in stretto monitoraggio grazie alla presenza della supervisione della ATS Val Padana e della ASST di Cremona

Chi sono gli attori coinvolti:

• Finarvedi Spa

• Galeno/SOL: Punti di Cura mobili con personale sanitario esperto e procedure diagnostiche innovative.

• ASST Cremona: Dr.ssa S Testa; Direttore del UO laboratorio Analisi e la sua equipe di biologici e tecnici di laboratorio saranno punto chiave per la condivisione di expertise, analisi dei dati e confronto di valutazione sui test eseguiti presso il POC mobile

• ATS Val Padana: Il gruppo guidato dal Dr Ricci  del Centro Osservatorio Epidemiologico  avrà il compito di procedere con l’analisi dei dati epidemiologici ottenuti 

• Università Cattolica: Prof L Morelli e Prof Generali, insieme ad un equipe di biologici universitari, seguiranno la parte di ricerca legata alla individuazione di nuovi marcatori e validazione della specificità/sensibilità di nuove piattaforme laboratoristiche di nuova generazione. 

• “Uniti per la provincia di Cremona”

Il supporto degli Uffici Qualità e degli Uffici Comunicazione di tutti gli attori coinvolti  saranno partner per la promozione e validazione dei percorsi e partecipano all’azione divulgativa delle azioni e dei risultati del progetto stesso.

In questo contesto di pandemia da Sars-CoV-2 , si rende necessario ed importante analizzare e comprendere i tanti dati raccolti e trasformarli in evidenze. Pertanto, la ricerca pubblica e la ricerca industriale privata, che hanno convissuto per decenni, potranno consentire dalla loro interazione, nuovi avanzamenti scientifici e sviluppi tecnologici. Non ci sono ragioni evidenti per abbandonare questo modello: entrambe, nella loro divisione dei compiti, sono necessarie per il progresso scientifico e il benessere sociale. 

In tale contesto, per la prima volta in ambito di territorio cremonese si integra ricerca industriale, sanitaria, ed accademica  in cui l’ innovazione attesa ci potrà solo dare benefici per il futuro del nostro territorio.

Collaborazione operativa Gal Oglio Po. Il Gruppo di Azione Locale GAL Oglio Po, con una ventennale esperienza nelle reti pubbliche e private e nell’innovazione di progetto, ha supportato FINARVEDI nella candidatura. Il GAL Oglio Po, presieduto da Domenico Maschi,  è nato nel 2002 e rappresenta un partenariato di una settantina di realtà pubbliche e private e gestisce fondi europei dedicati allo sviluppo del territorio secondo il metodo LEADER, esteso in tutti i settori di sviluppo. Fin dalla programmazione LEADER 2000-2006 all’attuale 2014-2020,  il GAL Oglio Po ha scelto di aiutare il territorio a utilizzare tutti i Fondi resi disponibili dall’Europa e dalle Fondazioni private, svolgendo il ruolo di Agenzia di Sviluppo a 360° su temi e iniziative per settori e discipline diverse. Nella particolare circostanza di emergenza sanitaria, oltre alle iniziative dedicate ai servizi essenziali per la popolazione e alle imprese, sta promuovendo strumenti innovativi anche in campo ambientale, dove le eccellenze imprenditoriali locali sono in rete con le più innovative ricerche sulla salute e il clima.

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