Cronaca

Dopo una strenua battaglia contro il virus si è spento il sorriso di Luciano Abruzzi

Luciano Abruzzi durante una serata dedicata all'Alzheimer al teatro di Casalmaggiore

Si è spento il dottor Luciano Abruzzi. Già da ieri la notizia di un suo aggravamento si era diffusa negli ambienti ospedalieri, ma stamattina è stata la moglie, in un post su Facebook, ad annunciare pubblicamente la scomparsa dell’amato marito: “Stanotte un uomo speciale se n’è andato. Un marito stupendo, un padre sempre presente, un medico di grande talento e generosità”.

Neurologo all’ospedale di Cremona, professionista amato dai colleghi e dai pazienti per  la grande disponibilità e il sorriso sempre pronto, era stato trasferito da qualche tempo, per le gravi conseguenze del Coronavirus, al Policlinico di Milano. E lì  è stato vinto dal nemico invisibile che molto probabilmente aveva preso in corsia, impegnato come tutti i suoi colleghi in questa battaglia. Era intubato dal 23 marzo e sembrava che avesse superato la fase più grave della polmonite, ma sono poi subentrate complicazioni.

Il dottor Abruzzi lavorava all’ospedale di Cremona dal 1999 dove era responsabile del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) e Ambulatorio Malattia di Parkison e disturbi del movimento. In precedenza aveva lavorato a Cremona Solidale. Persona veramente speciale, lascia la moglie, Pia, presidente del centro di riabilitazione ‘Futura’ e tre figli. Avrebbe computo 59 anni a luglio.

Ed è proprio a Futura, dove il figlio Giovanni pratica l’ippoterapia, che la moglie ha scelto di indirizzare quanti vorranno ricordarlo, con una donazione: Futura ODV, IBAN IT58I0200811400000100662880.

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