'Avete salvato mio padre': infermiera cremonese ringrazia il S.Paolo di Savona

Una lettera colma di gratitudine, quella che Cinzia Fedeli, infermiera cremonese, ha inviato a Marco Anselmo, primario del reparto di malattie infettive del San Paolo di Savona, dove suo padre Vittorio è stato ricoverato per Coronavirus mentre si trovava in villeggiatura in Liguria. A riportare la storia, con il contenuto della mail, è il quotidiano ‘Il Secolo XIX’.

“Se invece di essere ricoverato a Savona mio padre si fosse trovato qui a Cremona, con il disastro che abbiamo, non ci sarebbe più” scrive la donna. Non per inefficienza, quanto perché la situazione di Cremona era purtroppo, in quel periodo, arrivata a un punto di saturazione, con una moltitudine di ricoverati.

“Sono state settimane difficili ma, nonostante fossimo lontani, l’equipe del San Paolo è riuscita in qualche modo a tranquillizzarci, sapevamo che non era solo, che era seguito, monitorato e che stavano facendo l’impossibile per curarlo” ha scritto l’infermiera cremonese. Dopo diversi giorni in terapia intensiva Vittorio è migliorato ed è stato dimesso.

“Non ci hanno mai illuso, come infermiera ho chiesto fin da subito sincerità totale, anche nel peggio” si legge ancora nella missiva. “Per questo posso dire che hanno tentato l’impossibile, con terapie di cui ora si inizia a parlare sui giornali e una di queste su di lui ha funzionato, proprio quando ci stavamo preparando al peggio.

La donna, che lavora in una Rsa colpita dal contagio, a sua volta in attesa di un tampone negativa, ha illustrato la situazione cremonese con dolorosa lucidità: “Anche da noi i medici stanno facendo l’impossibile ma so che ad un certo punto hanno dovuto scegliere chi curare e anche adesso la situazione resta drammatica. Per questo posso affermare che trovarsi in Liguria con i sintomi probabilmente lo ha salvato. Sarà sempre grata a tutto il reparto. Anche se le cose fossero andate peggio non avrei che attestati di stima per tutti loro”.