Cronaca

Malvezzi uscito da quarantena dopo 45 giorni: 'La vera sfida ora è conciliare salute e lavoro'

Il consigliere comunale Carlo Malvezzi racconta la sua esperienza diretta con il Coronavirus che ha cambiato radicalmente gli scenari famigliari nell’ultimo mese e mezzo e riflette sulla possibile e auspicata ripartenza.

“La mia famiglia, come tante altre, è stata particolarmente colpita. La prima è stata mia moglie, che si è ammalata con febbre a febbraio; il 1 marzo siamo stati costretti a ricoverarla in ospedale e nei giorni successivi è accaduto lo stesso coi miei suoceri, che purtroppo non ce l’hanno fatta; e poi mia sorella, cognato e mia nipote.

“Abbiamo vissuto la quarantena, l’isolamento, un’esperienza dura e difficile resa vivibile e sostenibile dall’amicizia di tante persine che non ci hanna lasciato mai soli soli in quei giorni e neanche ora.

“A metà marzo, poi ho avvertito anch’io i primi sintomi: tosse, febbre, nulla di grave, ma la Tac ha confermato la presenza del Coronavirus. E’ così partita una nuova quarantena che si è conclusa giovedì e venerdì prima di Pasqua con 2 tamponi negativi. Sono guarito”.

Lo sguardo si rivolge poi al futuro prossimo e al contesto economico: “Mi preoccupano le nuove povertà che si aggiungono a quelle che c’erano già; al lavoro autonomo, ai commercianti, ai professionisti, agli artigiani che non possono lavorare da tempo. Dobbiamo salvaguardare quelle filiere che costituiscono un ambito importante della nostra società e per farlo occorre liquidità, risorse perché queste persone faticano ad affrontare la quotidianità. Risposte che purtroppo non vedo”.

“Il tema che mi interessa di più è la ripartenza, che è innanzitutto un atteggiamento umano positivo. Occorre costruire la società del domani che non sarà per nulla quella di ieri e per cui occorre uno sforzo e il contributo di tutti. E poi c’è la ripartenza economica, penso ai settori della meccanica, cosmesi, moda che sentono la concorrenza di Paesi che non si sono fermati.

Per avere il vaccino serviranno mesi, col virus dovremo conviverci per poter tutelare la nostra salute e poter lavorare: è la sfida più difficile ma anche la più affascinante che abbiamo davanti nei prossimi mesi”.

“Il momento più bello? Riabbracciare mia moglie dopo quasi 45 giorni. E’ stato come un nuovo inizio”

 

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