'A tempo indeterminato i sanitari assunti per emergenza' Dal 4/5 lavoro 'scaglionato'
Stop ai tagli alla sanità, assunzione a tempo indeterminato per i sanitari assunti per l’emergenza, bonus per gli operatori lombardi e road map per la ripresa. Si è incentrato su questi quattro punti l’intervento del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana questa mattina, giovedì 16 aprile, in Consiglio Regionale. “Dobbiamo investire di più nella Sanità, non possiamo accettare che tagli continui vengano effettuati sugli investimenti”, ha detto Fontana che, auspicandosi una maggiore disponibilità, ha quinti attaccato: “Da tempo dicevamo che volevamo assumere più infermieri, ma una sciagurata legge nazionale ci imponeva di ridurre la somma destinata al personale, riducendo di conseguenza quindi il personale. Se avessimo avuto il personale che abbiamo oggi, forse non avremmo stressato al massimo la situazione dei nostri medici e infermieri”.
Il primo passo per il governatore sarà quello di assumere a tempo indeterminato i circa 2.500 operatori sanitari assunti per l’emergenza, una possibilità per cui Fontana ha assicurato: “Faremo di tutto e stiamo ottenendo di rendere questi rapporti lavorativi a tempo indeterminato, in modo che possano entrare a far parte della grande macchina della Sanità lombarda”. Oltre alla stabilizzazione, dal presidente regionale arriva anche l’annuncio di 80 milioni (oltre ai 40 del Governo per straordinari e indennità di rischio, ndr) come “gratifica una tantum”.
Fontana, infine, rilancia sulla ripresa a partire dal 4 maggio che, assicura, sarà “graduale”. Il primo passo è la convocazione del tavolo della competitività per domani. “Ci sono tante proposte – ha detto il governatore – che abbiamo iniziato ad esaminare, tante proposte di scienziati e di tecnici che insieme a noi siederanno al tavolo per lo sviluppo. Credo che si debba andare veloci, da domani si entra nel merito per affrontare i problemi, perché noi dobbiamo cercare di far ripartire la vita sempre nel rispetto della garanzia delle condizioni sanitarie dei nostri cittadini”. Tra queste, il presidente regionale ha ventilato l’ipotesi di un lavoro scaglionato su 7 giorni anziché su 5, con orari di ingresso differenti in modo da evitare che un elevato numero di persone possa utilizzare nello stesso momento i mezzi pubblici.