Lettere

65enni e Covid:
in attesa della
Fase 2

da Donatella Giannunzio

Mi sembra di vivere in un film di quelli che non ho mai amato vedere, quelli del “the day after”. Pur non essendo lombarda la vita mi ha condotto a dedicare tutta la mia esistenza lavorativa alla città di Cremona. Ho compiuto cinque giorni fa 65 anni, l’età fino a tre mesi fa considerata ancora giovane ed ora definita inizio di fragilità. Fino alla pandemia , avendo potuto godere di qualche anno di pensione (secondo le regole Fornero) ho dedicato il mio tempo alla famiglia sparsa per l’Europa non facendo mancare a nessuno la mia vicinanza.

Improvvisamente intorno a me ha cominciato ad aggirarsi la morte con la falce che ha mietuto e continua a mietere gli amici di una vita. La mia mamma novantenne tenuta custodita in casa, non è riuscita a prendersela. Diciamo non è riuscita a prenderla (o a prenderci) ancora. Ma scampare è anche una faccenda statistica. Se l’aggiramento dura molti mesi le probabilità aumentano. “Stai attenta”, mi dicono i figli. “Stai chiusa e fai la spesa online”. Sottinteso se non fai così e ti ammali è un po’ colpa tua. Io sono attentissima e come me la gente di mia conoscenza.

Ma i numeri dei contagi e dei decessi non migliorano: qui a Cremona Wuhan, come dico io, anzi sono ulteriormente esplosi un paio di giorni fa. Perché si domandano nei quotidiani locali. Anche io me lo domando. Perché in molte altre zone d’Italia le cose vanno molto meglio.

Pur con questi tragici numeri si parla insistentemente di fase 2 e di riapertura. In realtà io ritengo che a Cremona la fase 1 non sia mai partita perché le attività industriali più grosse della città sono sempre andate avanti in deroga.
Ieri alla fine della conferenza stampa della Protezione Civile un giornalista ha chiesto se fa più danno un runner in mezzo ai campi o una o più aziende in deroga mai fermatesi. Non ha avuto risposta attinente. Ora io dico non chiediamoci perché Cremona è peggio di Wuhan e non accontentiamoci di rassegnarci a quarantene di sei otto mesi in slalom col pericolo dietro ad ogni angolo.

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