Cronaca

Il triste effetto Cremona del virus: tanti morti, tanti contagiati. Perché?

(Foto Sessa)

C’è un poco invidiabile effetto Cremona per il virus. In una delle terre più martoriate dal coronavirus l’epidemia non accenna a calare o meglio, scende e si rialza, con una curva dei contagi che solo accenna a timide regressioni. Perchè? La domanda è difficile, la risposta ancora di più. Il quesito se lo stanno ponendo anche gli infettivologi dentro e fuori dell’ospedale. Eppure qui, già a mezzanotte del 21 febbraio, si aveva la certezza del virus in un ricoverato del reparto di broncopneumologia, uno dei primi casi in assoluto dopo quello di Codogno. L’ospedale si è mobilitato, le strutture hanno reagito, la solidarietà è stata commovente, persino i tamponi vengono processati qui.

Perché il virus non si ferma? I numeri del lunedì dell’Angelo sono tremendi: 39 morti, che portano il totale a 821 decessi (un numero comunque in difetto di qualche centinaio, come hanno dimostrato numerosi e qualificati studi), i contagiati sono saliti di 224 casi portando il totale a 4945 persone in cui è stato diagnosticato il Covid-19, dunque a un passo dai 5mila contagiati.

E poi quel dato che fa del nostro territorio il più elevato al mondo di presenza di contagi in rapporto alla popolazione: un contagiato ogni 73 abitanti. Un tasso di morbilità da brivido che non ha eguali. Si pensi che Lodi, la prima provincia colpita ne ha 1 ogni 90, Bergamo 1 ogni 107, Brescia 1 ogni 115, Milano 1 ogni 226.Perché Cremona è così martoriata? Perché qui non scende il contagio? E poi il triste conteggio delle vittime, basta il dato sull’elevata popolazione anziana a giustificarlo?

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