Morto Massimo Terzi, ideatore del Parco dei Monasteri e difensore della qualità urbana
“Combattemmo insieme cento battaglie civili. Fu un tenace ricercatore del bello in architettura e del giusto in urbanistica”. Con queste prime parole di cordoglio Michele de Crecchio ricorda il collega e amico Massimo Terzi, scomparso oggi per le conseguenze dell’infezione da Covid19. Terzi aveva 80 anni, professionista conosciuto e stimato con studio in via Beltrami, già assessore all’Urbanistica tra 1995 e 1999 e da cinque anni presidente della Commissione Paesaggio, organo consultivo del Comune. Una veste quest’ultima che lo aveva visto combattere in maniera pacata ma fermissima contro le forzature estetiche di tante nuove edificazioni sorte in città e in difesa delle testimonianze storiche ancora presenti.
Terzi era ricoverato da alcune settimane e le sue condizioni si erano aggravate inesorabilmente. Nel suo lungo curriculum, iniziato come insegnante di tecnologia e delle costruzioni e poi di Progettazione all’istituto per geometri Vacchelli, spiccano la progettazione delle nuove palazzine dell’ex ospizio Soldi (ora Cremona Solidale) e soprattutto l’ideazione del Parco dei Monasteri, un progetto di recupero e valorizzazione del complesso delle ex caserme austroungariche compreso tra via Bissolati e via Chiara Novella, per farne un polo artistico e artigianale che mettesse insieme mondo universitario, liuteria e musica. Una progettazione di ampio respiro che solo oggi in parte sta vedendo la luce con la riqualificazione di Santa Monica come nuova sede dell’Università Cattolica. Sue anche le progettazioni del Museo della Civiltà contadina al Cambonino e del Museo del Lino di Pescarolo, gli allestimenti di mostre quali ‘Cremona com’era’ nel 1974, ‘Il mondo degli ultimi’ (1976), ‘Il Battistero di Cremona’ (1979) e la ‘Mostra artigianato cremonese ARCRE (1982).
Negli ultimi anni la sua battaglia, condotta all’interno della commissione Paesaggio, era stata contro le trasformazioni urbanistiche che hanno portato al proliferare di supermercati e medie distribuzioni di vendita in una città dove la memoria storica rischia di perdersi. Una battaglia condotta sempre in punta di penna e con signorilità, senza mai cercare lo scontro bensì il confronto, anche se caparbio, con l’amministrazione comunale. Negli ultimi mesi era intervenuto anche sulla prevista realizzazione di un parco fotovoltaico nei campi adiacenti Cremona Solidale, avanzando perplessità non tanto sulla necessità di sostenere le forme di produzione energetica pulite, quanto sull’impatto paesaggistico dei pannelli. g.b.