Cronaca

Consultorio Ucipem sempre al lavoro, ma con nuove modalità: sostegno psicologico ai sanitari

Il consultorio Ucipem, che lavora dal 1975 sul territorio e che ha sede in via Milano, nel corso del 2018 (ultimo dato rilevato, nda) ha supporatato oltre 2mila utenti (2.069). Le attività svolte dal consultorio privilegiano “la dimensione socio-psico-educativa dell’attività, pur valorizzando quella sanitaria, sempre integrata con la precedente”. E, in questo periodo di emergenza sanitaria, gli operatori del consultorio hanno deciso volontariamente di offrire sostegno psicologico agli operatori sanitari (QUI LA LOCANDINA).

Una realtà consolidata sul territorio, dunque, ma che oggi deve fare i conti con le restrizioni legate all’epidemia del coronavirus. “Stiamo portando avanti – spiega la direttrice Maria Grazia Antonioli – sia l’attività psicologicha che di attenzione sanitaria, ovviamente nelle modalità che questa situazione ci permette. “. Antonioli infatti sottolinea come Ucipem non sia “solo uno sportello sull’emergenza, ma è anche molto altro” e confessa: “Sono calate le richieste, anche perché non si pensa ci sia la possibilità di accedere a questo servizio, anche se restano le persone che avevamo già in carico e che hanno accettato la nuova modalità degli incontri”.

Il consultorio, infatti, non è chiuso, ma ha mantenuto attivi diversi servizi, avvalendosi della tecnologia: i colloqui sono infatti online o telefonici. Per prenotare un appuntamento con il personale si può chiamare 0372-20751/34402 oppure scrivere un’email all’indirizzo segreteria@ucipemcremona.it o un sms al 328-6243539. Tutto in maniera gratuita, grazie all’accreditamento presso Regione Lombardia. “La modalità – ammette la direttrice – non è quella più confacente, ma è pur sempre un modo per iniziare a prendersi cura della propria situazione”.

Antonioli poi spiega: “I colloqui non sono solo per i bisogni che emergono adesso, come attacchi di panico, rielaborazione di lutti, solitudini, sensi di colpa, ma siamo anche disponibili ad affrontare colloqui su problematiche che magari ci sono da molto ed ora si trova il tempo per affrontarli e a costruire un percorso”. L’equipe degli operatori del consultorio infatti è variegata: solo per fare alcuni esmppi ci sono assistenti sociali, psicologi, pedagogisti, consulenti familiari, ostetriche e medici.

Questo periodo di permanenza forzata in casa, infatti, influisce anche sul rapporto con i propri figli: “E’ importante sostenere i geniotri in questo periodo e andare incontro a coloro che si trovano soli a causa dell’isolamento senza poter contare sull’aiuto di famigliari e conoscenti”. Anche i neogenitori non sono abbandonati: “Offriamo servizi che spesso sono sospesi attualmente negli ospedali pubblici, come l’accompagnamento alla nasciata o le attività di gruppo legate ad esempio all’allattamento e allo svezzamento”.

mt

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