Lettere

'Sgridati perchè eravamo
in troppi alle esequie
di mia suocera'

da Laura Cantini

Buongiorno,

volevo raccontarvi l’ottusità ai tempi del covid19. Una disavventura, chiamiamola così, successa oggi a me ed alla mia famiglia in occasione delle esequie di mia suocera, deceduta per corona virus.
La premessa: in modo scrupoloso ieri pomeriggio telefono alla polizia municipale per domandare quante persone possono partecipare alle esequie presso il civico cimitero di Cremona. L’agente al centralino mi risponde dicendomi di limitarsi ai parenti stretti. Dico che noi siamo in otto e mi viene risposto che va bene. Ovviamente tutti muniti dei dispositivi anticontagio e tenendo le distanze di sicurezza.

Tranquilli stamane ci presentiamo per la cerimonia funebre. Veniamo accolti al cimitero dai sorveglianti che ci dicono che siamo troppi. Io rispondo che sentita la polizia municipale mi era stato detto che il numero era adeguato. Si innesca da parte loro una polemica davanti al feretro che termina con l’arrivo del parroco per la benedizione. Noi eravamo annichiliti ed increduli di un tale comportamento in una situazione così dolorosa. Al termine della sepoltura, quindi all’uscita dal Cimitero, ci attende la responsabile del Cimitero che con toni alterati “ci sgrida” perché eravamo troppi!!

Noi ancora con gli occhi umidi di lacrime provavamo sgomento per tale atteggiamento. La stessa aveva poi chiamato i Vigili Urbani che all’uscita ci hanno identificato uno ad uno, loro stessi mortificati dalla situazione, ma obbligati dal loro ruolo.
Volevo proporre una riflessione su come l’ottusità e l’inopportunità burocratica prevalga sul valore dei sentimenti, su come il rispetto del dolore per la scomparsa di un caro sia meno importante di un mero numero.
Numeri e solo numeri, non persone.
Vi ringrazio dell’attenzione e porgo distinti saluti nella speranza che sia risparmiato ad altri un tale disagio ed umiliazione in momenti così tristi e difficili.
Laura Cantini

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