Giustizia ferma fino al 31 maggio: solo casi urgenti. Le restrizioni del ministro
Anche il tribunale di Cremona dovrà conformarsi alle nuove misure e restrizioni imposte dal ministro Alfonso Bonafede, così come si apprestano a fare tribunali e procure in tutta Italia per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Dopo le nuove disposizioni del presidente del tribunale di Cremona Anna di Martino anche in seguito all’astensione dalle udienze proclamata dagli avvocati fino al 20 marzo, il ministro Bonafede è andato oltre, fissando uno stop di due mesi e mezzo fino al 31 maggio. Il decreto prevede che da lunedì per due settimane verrà applicato agli uffici giudiziari il regime della sospensione feriale per potersi organizzare alle nuove misure. Ci potranno essere rinvii di udienze non urgenti, e in queste due settimane, fino al 23 marzo, gli uffici giudiziari funzioneranno come nel mese di agosto. Un periodo, questo, che consentirà ai responsabili degli uffici giudiziari di predisporre le regole per rispettare il decreto. La stretta sarà valida fino al 31 maggio. Salvi i procedimenti urgenti, le udienze su misure cautelari, quelle sulla convalida di arresti o fermi nei procedimenti che riguardano detenuti e imputati minorenni e le convalide di espulsioni dei migranti. Non si fermano nemmeno le cause di competenza del tribunale dei minori, le udienze sulla possibilità di adottare bambini o quelle riguardanti minori stranieri non accompagnati o bambini allontanati dalle famiglie. I processi normalmente pubblici, come tra l’altro si sta già facendo da una settimana, continueranno ad essere celebrati a porte chiuse. Possibili anche le videoconferenze per le udienze.
Sara Pizzorni