Cronaca

'L'ospedale di Crema non può essere un lazzaretto'. Denuncia del medico-assessore Galmozzi

L'ingresso del ps di Crema e il dott. Galmozzi

“Non capisco come questo possa essere un ospedale specializzato quando abbiamo sette posti in terapia intensiva più un ottavo d’emergenza. Soprattutto, in questo ospedale non c’è un infettivologo”.

Sono le parole, amarissime, che il dott. Attilio Galmozzi – medico dell’ospedale di Crema e assessore comunale – ha rilasciato a Selvaggia Lucarelli che ha dedicato l’apertura de Il Fatto Quotidiano proprio alla situazione del nostro nosocomio.

“Ieri (lunedì, ndr) ho lavorato dalle 7 del mattino all’una e mezzo di notte”. 13 persone – primario compreso – a gestire quasi 100 richieste di aiuto, ma nonostante tutto, Galmozzi racconta che “il personale continua a fare miracoli, anche se la tensione si sente. Siamo una grande squadra”.

Secondo il medico il fatto che Gallera abbia deciso di rendere Crema (con Lodi e Seriate) ‘centro specializzato per il Coronavirus’ è un modo per “renderci il lazzaretto della Lombardia e preservare il cuore economico della regione”. Una decisione “presa da tempo. L’abbimo capito quando abbiamo visto dirottarci tutti i pazienti qui”. Ma come isolare un problema di questa portata in un centro ospedaliero con 380 posti letto? “Non reggerà”.

Galmozzi afferma che ci sarebbe voluta sin da subito “una centrale operativa regionale” per gestire una malattia “che è imprevedibile. Questa non è una semplice influenza”.

ab

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...