Virus, pendolari: ‘Cancellazioni creano affollamenti: intervengano le Autorità’
I pendolari non ci stanno e, ancora una volta, vanno all’attacco di Trenord. Attraverso un comunicato stampa, che ha raccolto l’adesione di 16 comitati (tra cui il Comitato Pendolari Cremaschi e InOrario: Comitato Pendolari linea Mantova Cremona Milano), infatti denunciano: “In questi difficili giorni di diffusione del coronavirus in cui siamo tutti chiamati a collaborare senza inutili e dannosi isterismi ed allarmismi, Trenord dà ancora il peggio di sé. Le pesantissime cancellazioni, oltre a creare forti disagi, determinano il venirsi a creare dell’unica situazione assolutamente da evitare: l’affollamento che non fa altro che aumentare l’esposizione dei viaggiatori al contagio”.
Un atteggiamento che, secondo i pendolari, “evidenzia ancora una volta una grave responsabilità dell’Azienda”. Sotto la lente di ingrandimento anche “la trasparenza nella comunicazione” che “lascia larghissimi margini di incertezza e incompletezza”.
Che sia perché “c’è meno gente ed è più comodo ed economico fare meno corse”, per la “sanificazione e che sia la volta buona che qualche treno viene pulito a fondo” o perché manca il personale, i pendolari accusano: “Le cancellazioni avvengono a caso, senza preoccuparsi di dare un assetto razionale al poco che resta”. “Questo – aggiungono – non fa altro che confermare l’incapacità aziendale nel modificare i turni in tempi brevi, incapacità già dimostrata in periodi normali, figuriamoci in contesti di emergenza”.
I comitati pendolari, quindi, lanciano un appello alle Autorità: “E’ opportuno che il Prefetto e il Presidente Fontana verifichino urgentemente la compatibilità della decisione presa da Trenord con l’ordinanza emessa di concerto con il Ministro Speranza, cioè evitare affollamenti che Trenord sta provvedendo a creare con le soppressioni. Tutto passerà e, come diceva Don Camillo dagli altoparlanti nella chiesa allagata, ‘presto tornerà a splendere il sole’, ma non passerà il giudizio sempre più negativo sull’inadeguatezza di questa Trenord”.