Fotovoltaico, Garoli: 'La proposta non si poteva respingere pregiudizialmente'
Una proposta che “non si poteva pregiudizialmente respingere”, così la presidente di Fondazione Città di Cremona Uliana Garoli ha definito la proposta di parco fotovoltaico sui 15 ettari di terreno agricolo adiacente a Cremona Solidale, giunta la scorsa estate da parte della società Juwi. Garoli, chiamata a relazionare in Consiglio Comunale, ha illustrato l’iter, i benefici economici e le caratteristiche tecniche dell’impianto, che non pregiudicherebbe la condizione dei campi e anzi ne preserverebbe l’integrità. Tra l’altro non verrebbe alterata la biodiversità del terreno, non ne modificherebbe le caratteristiche e sarebbe garantita l’infiltrazione di acqua nel sottosuolo. “Non si può a mio parere parlare di consumo di suolo ma di utilizzo temporaneo di suolo agricolo per produrre energia pulita: il suolo diventerebbe in sostanza prato stabile”, ha detto tra l’altro Garoli, che poi ha riconosciuto la legittimità del dibattito che si è innescato attorno a questa vicenda. “La domanda è: quale contributo intende dare la nostra città alla produzione di energia pulita? Personalmente ritengo che l’opportunità data possa essere vista come un accettabile compromesso”. Garoli ha poi evidenziato le difficoltà dell’utilizzo dei tetti per l’installazione di pannelli fotovoltaici, facendo notare che sulle coperture di Cremona Solidale c’è già un impianto che produce 600 Kilowatt e che, per ottenere la stessa potenza della proposta Juwi servirebbero 350 condomini o 35 tetti di grandi dimensioni. g.b.
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