Economia

De Lorenzi presidente dell'associazione europea dei concessionari Citroen e Ds

Cesare De Lorenzi, già vicepresidente nazionale di Federauto oltre che dirigente di Confcommercio Cremona, è il nuovo presidente europeo della Associazione dei Concessionari Citroen e Ds. “E’ il primo italiano a raggiungere questo traguardo importantissimo – commenta soddisfatto Vittorio Principe, presidente provinciale di Confcommercio Cremona. – Sono orgoglioso che Cesare, nonostante tanti incarichi anche a livello internazionale, sia nella mia squadra e con me lavori per valorizzare le imprese del nostro settore e del nostro territorio. Con la sua esperienza e la sua capacità dirigenziale èun valore aggiunto importantissimo per la nostra Associazione”.
“Sono presidente ACCI (Associazione Concessionari Citroen Italia) dall’aprile 2012, – conferma De Lorenzi – Ero già nel Bureau direttivo di ACCDE (Associazione Concessionari Citroen e DS d’Europa) dal 2016. Ora sono stato nominato presidente. Prendo il ruolo con grande senso di responsabilità e con la missione dichiarata di cercare sintonia e sinergia fra le Associazioni dei vari Paesi d’Europa, un’unione d’intenti fondamentale per costruire una posizione comune di sintesi, che tuttavia recepisca le diverse specificità territoriali nazionali”. “Il Gruppo PSA – continua l’imprenditore cremonese – guida a livello europeo la rivoluzione in atto sulle alimentazioni alternative figlie della normativa europea CAFE 2020, con investimenti straordinari sulla tecnologia ibrida plug-in (quella che incide davvero sull’emissione di CO2) e full elettric. Tutti i Brand del Gruppo offrono e offriranno sempre di più tutte le alternative di motorizzazioni possibili per soddisfare tutte le diverse esigenze di mobilità della clientela”.

In merito al tema  purtroppo sempre attuale dell’inquinamento, De Lorenzi spezza una lancia a favore delle motorizzazioni oggi maggiormente sotto accusa: “Non serve demonizzare i motori diesel che, nelle ultime versioni 6.2, garantiscono un contenimento dei consumi e delle emissioni inquinanti straordinario e che restano ancora la risposta migliore alla mobilità per gli utenti che fanno un numero di km/anno importante e che guidano l’auto soprattutto fuori dai centri abitati”.

“E’ dimostrato – aggiunge – che l’inquinamento derivante dal traffico cittadino delle automobili non supera il 20%, quindi se anche tornassimo tutti a muoverci solo a piedi e con le carrozze a cavallo non risolveremmo il problema inquinamento atmosferico, per il quale contribuisce in modo sostanziale il riscaldamento delle abitazioni private, delle aziende e di tutti gli edifici pubblici”. “Anche le polveri sottili derivanti dal particolato del gasolio, unitamente alle scorie di ferodo degli impianti frenanti di tutti le automobili, pure quelle ibride ed elettriche, che si depositano a terra, – conclude – possono essere combattute sostituendo le sempre più scarse o troppo concentrate precipitazioni atmosferiche naturali, con il lavaggio notturno delle strade, come avviene in alcuni paesi del nord Europa e in Russia. Dobbiamo evitare strumentalizzazioni e disinformazione, i cui effetti diretti ed indiretti non aiutano la causa e creano danni economici pesantissimi”.

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