Cronaca

Pestaggi, rapine ed estorsioni per la droga: sgominata la gang degli spacciatori usurai

(foto Sessa)

Droga, pestaggi, estorsioni, rapine: questi gli elementi che caratterizzavano l’attività della gang di spacciatori violenti sgominata in questi giorni dai Carabinieri di Cremona, agli ordini del maggiore Rocco Papaleo, e in particolare dal Nucleo operativo radiomobile, coordinato dal tenente Camillo Calì. Due le persone arrestate, e una terza indagata per la sola attività di estorsione, nell’ambito di un’indagine partita nel mese di ottobre: di tratta di un operaio 30enne di origini rumene e un 26enne Cremonese, entrambi incensurati, oltre a un pregiudicato 40enne, sempre cremonese, che si sarebbe occupato dei pestaggi. Chi non pagava veniva quindi picchiato e, talvolta, anche sequestrato. Le accuse sono di estorsione, rapina, lesioni personali e spaccio.

IL MODUS OPERANDI – Il modus operandi del gruppo criminale era quello delle bande che gravitano attorno alle grandi città: cedevano la droga (in particolare cocaina) a credito per poi richiedere il pagamento con interessi usurai, anche del 40%. Gli indagati secondo quanto ricostruito dal Gip del tribunale di Cremona, Giulia Masci, in questo modo riuscivano da un lato a creare una clientela fidelizzata e dell’altro ad approfittare della dipendenza creata dalla sostanza negli acquirenti, che aumentavano di molto i consumi e in breve tempo accumulavano un debito piuttosto cospicuo. E per chi non pagava, scattavano le minacce, i pestaggi, in alcuni casi anche episodi di rapina.

GLI EPISODI – L’episodio che aveva dato il via alle indagini, il 22 ottobre 2019, si era verificato a Cavatigozzi: in questa circostanza alla caserma di viale Trento Trieste erano giunte diverse segnalazioni da parte di persone che asserivano di di aver assistito ad un pestaggio, con la vittima che poi era stata caricata su un’auto e portata via. Un episodio poi ricostruito dai militari anche grazie alle telecamere presenti in zona, che avevano consentito di individuare la vettura utilizzata e l’identità della vittima. Ma quello che all’inizio poteva sembrare un regolamento di conti, si è invece rivelato essere parte di un disegno criminale molto più ampio ed articolato. In questo caso, nel mirino degli spacciatori è finito un 23enne operaio cremonese, che aveva contratto un debito di 900 euro che non riusciva a ripagare. Il giovane era stato pestato, quindi trattenuto su un’auto finché un suo familiare non aveva saldato il debito.
Un secondo episodio contestato si era verificato il 29 novembre, nei confronti di un 29enne di Olmeneta, in debito di 600 euro: in seguito a minacce reiterate, l’uomo era infatti stato pestato. E ancora, il 30enne rumeno è stato riconosciuto anche quale autore di una rapina verificatasi l’11 gennaio scorso ai danni di un 43enne di Castelverde. In questo caso l’uomo era stato aggredito in via Delle Industrie, a suon di pugni, per poi essere rapinato del portafogli. Il 17 gennaio a finire nel mirino della gang era stato invece un 35enne cremonese, che aveva contratto un debito con i due arrestati pari a 950 euro. I due lo avevano raggiunto a casa, sottraendogli il portafogli per trattenerlo come pegno in attesa del pagamento di almeno una parte del debito (pari a 170 euro), che era stato effettuato due giorni dopo.
Infine il 28 gennaio i due erano stati sorpresi in via dei Cipressi in atteggiamento sospetto e a seguito dei controlli il 26enne era stato arrestato mentre il 30enne denunciato.

LE INDAGINI – In seguito al primo episodio sono scattate le indagini da parte dei Carabinieri, che visionando le immagini riprese dalle telecamere presenti a Cavatigozzi sono riusciti a identificare sia la vittima, consumatore abituale di cocaina, sia l’auto degli estorsori. Il disegno criminale è emerso con maggiore forza con gli episodi successivi, sempre grazie alla presenza delle telecamere ma anche del minuzioso lavoro di indagine realizzato dai militari, fatto di appostamenti, pedinamenti, raccolta delle deposizioni dei testimoni, delle vittime ma anche dei loro familiari. Si è così riusciti a delineare un profilo del gruppo criminale, che, come ha spiegato il maggiore Papaleo, “era in grado di rifornirsi di notevoli quantità di stupefacente, tanto da riuscire a soddisfare consumi giornalieri”.

L’avvocato Curatti

L’INTERROGATORIO – I due arrestati, entrambi difesi dall’avvocato Luca Curatti, sono stati sottoposti all’interrogatorio di rito nella mattinata di venerdì da parte del gip Masci, e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. “Per entrambi è stata richiesta la reimmissione in libertà e la concessione degli arresti domiciliari” sottolinea il difensore. “In questa fase delle indagini è corretto mantenere una certa prudenza. Approfondirò la situazione con i miei clienti, ma voglio sottolineare lo stato di incensuratezza. Anche per questo mi lasciano perplesso tutti questi adebiti. Dovremo poi attendere anche il prosieguo delle indagini, per avere un quadro della situazione più chiaro”.

ALLARME SOCIALE – “Difficilmente si vedono gruppi criminali di questo tipo, caratterizzati da un modus operandi violento e intimidatorio, agire in una piccola provincia come quella di Cremona” ha detto il maggiore Papaleo. Si tratta di un vero e proprio allarme sociale, soprattutto se sommato ad un episodio analogo, risalente a fine gennaio, quando un giovane era stato sequestrato e picchiato per ottenere la restituzione di un debito da lui contratto nei confronti degli aggressori. Un exploit di violenza che preoccupa le forze dell’ordine.

Laura Bosio

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