Spazi pubblici a chi rispetta i valori della Costituzione. FI: 'Ma in base a quali criteri?'
“Siamo incuriositi – affermano in una nota i consiglieri di Forza Italia Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi – dell’iniziativa promossa dai capigruppo di maggioranza con la quale si intende apportare una modifica al Regolamento Comunale per l’assegnazione degli spazi pubblici volta a limitarne la concessione solo a coloro che ‘assicurino e garantiscano di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, di non professare o praticare comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici, sessisti, violenti e la piena osservanza dei regolamenti comunali’. Nello stesso documento si fa riferimento ‘ai principi fondamentali della dignità umana’.
Pur condividendo lo spirito dell’iniziativa ci sorgono alcune domande: chi dovrà definire quale parole, idee, e iniziative sono rispettose della dignità umana? Un’iniziativa tesa a sostenere il valore della famiglia naturale, fondata sull’unione di un uomo ed una donna potrà essere classificata come omofoba? Chi contesta e fischia la brigata ebraica il 25 Aprile rientra tra coloro ai quali si possono concedere spazi pubblici? E per venire alla nostra città chi pubblicamente insulta gli avversari politici dandogli testualmente dei “mentecatti” o, chi riferendosi ad un candidato Sindaco della propria città dice che “grufola”, accostandolo implicitamente ad un maiale, lede o no la dignità umana?
Facciamo queste domande perchè proprio l’ispiratrice dell’iniziativa, la Signora Mariella Laudadio Presidente Provinciale dell’ANPI , negli ultimi mesi, intervenendo sui social, ha dedicato queste eleganti espressioni ai propri avversari politici. Quindi, secondo i capigruppo della maggioranza, proponenti dell’ordine del giorno, questo tipo di atteggiamento, rispetta “i principi fondamentali della degnità umana” A persone che assumono tali comportamenti potrà essere assegnato ancora uno spazio o una sala comunale?
Attendiamo fiduciosi di conoscere i criteri oggettivi ai quali rifarsi per modificare il regolamento, sperando che dietro una nobile intenzione, non si nasconda la volontà di censurare e limitare la liberta di espressione e di azione di chi non si adegua al pensiero unico della sinistra.