Cronaca

Affluenza musei, MdV cresce ancora: +10% in un anno

Presentati questa mattina i dati sull’affluenza nei musei cremonesi nell’anno appena trascorso. Ne hanno parlato l’assessore ai Sistemi Culturali Luca Burgazzi, l’assessore al Turismo Barbara Manfredini, Virginia Villa, Direttrice Generale della Fondazione Museo del Violino “Antonio Stradivari”, Maurizia Quaglia e Marina Volontè, rispettivamente Dirigente del Settore Cultura, Musei e City Branding e responsabile del Servizio Programmazione attività Sistema Museale del Comune di Cremona. Ecco i numeri in sintesi.

MUSEO DEL VIOLINO –  72.698 i biglietti staccati (66.002 nel 2018) con un incremento del 10,15 per cento. A questi vanno aggiunti 8.315 ingressi legati ad eventi e manifestazioni promosse al Museo. La somma di questi due contributi indica come ben 81.013 persone abbiano affollato le sale. La provenienza geografica evidenzia una quota consistente di stranieri (32,35%). Notevole l’affluenza dalle aree tedesca (5,49%), francese (4,84%) e statunitense (4,50%). Il 4,08%, infine, proviene da Paesi asiatici, anche grazie alla certificazione Welcome Chinese. Le presenze dall’estero si concentrano soprattutto nei mesi estivi, dove parla lingue straniere oltre il 60% dei visitatori.

Naturale compendio alla visita al Museo è l’ascolto, nell’auditorium Giovanni Arvedi, del suono dei capolavori di Antonio Stradivari affidati ad abili solisti. Gli spettatori sono stati 24.253, il 23,61 percento in più rispetto al 2018, quando gli ingressi erano stati 19.620. Particolare interesse è stato suscitato dai recital violinistici (De Lorenzi, Bronzi, Macovei ed altri).  Il dato aggregato è significativo: oltre 112.000 persone hanno visitato le collezioni e le mostre temporanee, partecipato ad incontri, ascoltato concerti. In particolare, 7.196 sono stati i biglietti staccati per le rassegne dei ‘Concerti in Auditorium’, STRADIVARIfestival, CremonaJazz, STRADIVARI memorialday, Mozart250, a cui si aggiunge l’unica tappa italiana dei Manhattan Transfer: tutti eventi nati in collaborazione con Fondazione Arvedi Buschini e Unomedia, che hanno stimolato curiosità e partecipazione, con la sala sempre esaurita.

La maggior parte del pubblico dell’MdV è costituito da visitatori individuali, generalmente adulti (47,54%), ma è consistente anche l’afflusso di gruppi organizzati (37,68%) e di nuclei familiari con figli minorenni (14,78%). Gli studenti delle classi scolastiche in viaggio di istruzione sono stati 13.624 (a loro sono dedicati laboratori didattici con moduli di approfondimento calibrati sulle competenze del ciclo primario e secondario). Lo scorso anno vi hanno partecipato oltre 8.000 bambini e ragazzi, divisi in 298 gruppi. Il 2019 si è  inoltre caratterizzato per azioni sistemiche come l’ingresso di nuovi strumenti. Il piccolo violino “Bracco” 1793 di Lorenzo Storioni, esposto dal 2 aprile; dal 7 dicembre è possibile ammirare il violino Andrea Guarneri 1659 affidato al Museo dalla Fondazione Arvedi Buschini, esposto nello Scrigno dei Tesori a fianco di uno strumento del figlio Giuseppe conosciuto come filius Andræ, ed uno del nipote “del Gesù”: le tre generazioni di liutai sono oggi compiutamente rappresentate. Ad arricchire l’offerta espositiva c’è poi tutta una serie di mostre temporanee, come quella dedicata a Paolo Diana Spagnoletti – un violinista cremonese a Londra e il suo Guarneri del Gesù; la “Reunion in Cremona”, con un consistente numero di strumenti di scuola cremonese di Antonio Stradivari, della famiglia Amati, di Nicola Bergonzi e Lorenzo Storioni; la rassegna monografica dedicata a Francesco Bissolotti.

IL SISTEMA MUSEALE CIVICO – Riunisce in sé diverse realtà quali la Pinacoteca, il Museo di Storia Naturale, il Museo Archeologico e il Museo della Civiltà Contadina del Cambonino. Complessivamente si è registrato un aumento negli ultimi dodici mesi rispetto ai precedenti: 65.597 i visitatori, rispetto ai 64.681 dell’anno precedente. In crescita il Museo di Storia Naturale (che registra la maggiore fruizione in assoluto, con 29.240 visitatori) e il Museo Archeologico; notevole balzo in avanti del Cambonino (+42% rispetto al 2018) e un calo della Pinacoteca. Solo quest’ultimo dato interrompe un trend positivo dal 2015 (nel 2017 la Pinacoteca aveva avuto 21.692 visitatori, rispetto ai 12.434 dell’anno precedente). Analizzando l’andamento mensile, si vede che il calo è significativo negli ultimi mesi dell’anno, periodo in cui negli anni precedenti il museo aveva ospitato importanti mostre, mentre quella su Orazio Gentileschi prevista per l’autunno 2019 è slittata -per motivi legati a nuove normative sui prestiti nazionali e internazionali delle opere d’arte- alla prossima primavera 2020.

Per quanto riguarda la composizione del pubblico dei Musei Civici nel loro complesso, le scuole hanno un ruolo fondamentale, con 753 interventi didattici tra visite e percorsi guidati, laboratori e lezioni erogati nel corso dell’anno a un totale di 18.441 studenti. Il più frequentato da questa tipologia di utenza è il Museo di Storia Naturale, molto amato anche dalle famiglie, che richiama scolaresche di ogni ordine e grado anche attraverso l’organizzazione di mostre, spesso in partenariato con le scuole stesse; percentualmente la presenza di scolaresche è molto alta anche al Museo Archeologico e al Museo Cambonino. Per le strutture in cui è più significativa la presenza di pubblico scolastico, i periodi con più alto numero di presenze sono la primavera (mesi di marzo-aprile-maggio) e l’autunno (in particolare ottobre e novembre). Molto interessante anche il dato della Piccola Biblioteca, all’interno del Museo di Storia Naturale, che ha visto un incremento dei visitatori di circa 3000 unità, sia grazie alle iniziative di promozione alla lettura, sia grazie all’aumento della fruizione dei servizi bibliotecari (un dato su tutti, il prestito locale di libri stampati è passato da 3151 unità del 2018 a 5398 unità nel 2019).

Per la Pinacoteca si conferma invece il peso della presenza di allestimenti temporanei, con dati importanti legati alle mostre in mesi altrimenti di bassa affluenza (per esempio gennaio, in presenza della mostra “Il Regime dell’Arte”); anche nel 2019 -caratterizzato, come si diceva, dalla mancanza della grande mostra autunnale- la Pinacoteca è l’unico museo ad aver avuto una fruizione maggiore a dicembre rispetto a novembre, attribuibile all’esposizione della copia antica della “Madonna di Orleans” di Raffaello.

La mostra “Il Regime dell’Arte. Premio Cremona 1939-1941”, allestita nei mesi a cavallo tra il 2018 e il 2019, ha portato alla pinacoteca un totale di 14767 visitatori. Si consolidano gli appuntamenti di “Musica al museo”,  tutte le domeniche concerti e Masterclass in Sala Manfredini. Tra le iniziative del Museo di Storia Naturale successo hanno il “Dicembre di fiabe” e la “Notte europea dei ricercatori” che da alcuni anni viene proposta con molte attività rivolte ad un pubblico diversificato. Per il Museo Archeologico, il 2019 è stato l’anno del decimo ‘compleanno’: il convegno organizzato il 31 maggio e le iniziative di animazione messe in atto per l’occasione hanno ulteriormente valorizzato le nuove dotazioni multimediali (il visore Oculus con la ricostruzione 3D della domus del Ninfeo di Piazza Marconi e la mappa interattiva della città romana) che arricchiscono un percorso espositivo molto apprezzato anche per la sua collocazione nel complesso ex monastico di San Lorenzo. Particolarmente interessante per l’anno appena trascorso è il dato del Cambonino: le molte attività messe in campo (dal Festival Antropologos al torneo di Microfiabe, agli incontri su temi legati alla tradizione come Ciciàra Ciciàra) coinvolgono sempre di più sia un pubblico generale interessato ai contenuti specifici delle iniziative, sia gli abitanti del quartiere, portando ad un’utenza numerosa e variegata, non più soltanto legata al pubblico scolastico.

L’assessore Burgazzi ha sottolineato come i numeri dimostrino un trend in crescita che va mantenuto e naturalmente migliorato e che sono la testimonianza di come le istituzioni museali cremonesi siano riconosciute a livello nazionale e non solo. “Questo è dovuto ad un’attività variegata, a nuove dinamiche di lavoro all’interno del sistema museale per rispondere alle mutate esigenze di fruitori che non si limitano alla semplice visita, ma chiedono un’esperienza, come possono essere, solo per fare un esempio, i concerti con musica dal vivo”.

Dal canto suo l’assessore Barbara Manfredini ha rimarcato che alla base dei positivi risultati raggiunti nel 2019 vi è un lavoro di staff, iniziato ormai da tempo, tra cultura e turismo, con la proposta di animazioni ed eventi, collaborazioni tra pubblico e privato. Numeri significativi, se rapportati alla dimensione di Cremona, utili all’economia cittadina in tutti i suoi aspetti. Nel 2019 le richieste di Welcome Card all’Infopoint di piazza del Comune sono state 1280, in netto aumento rispetto al 2018: chi ne è in possesso può usufruire di sconti su mostre, shopping, ristoranti e servizi turistico-culturali. 53 sono stati i tour operator e gli influencer accolti in città: anche loro, attraverso i vari mezzi di comunicazione, contribuiscono a promuovere Cremona in Italia e soprattutto all’estero. Fondamentale, per l’Assessore Manfredini, è poi la rete costruita con Garda Musei, East Lombardy e Welcome Chinese.

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