Cronaca

Fiab: 'Il nostro monitoraggio su ciclabili continua percorso iniziato con Perri'

“In qualità di Presidente di FIAB Cremona (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) che vanta oltre 370 soci, e Coordinatore regionale (12 province, 30 associazioni, oltre 4.700 soci) vorrei chiarire alcuni concetti espressi in modo abbastanza confuso e con toni inutilmente polemici dal Consigliere comunale Federico Fasani sui mezzi di stampa locali”. Inizia così la risposta di Piercarlo Bertolotti alle dichiarazioni di ieri del consigliere di minoranza.

“Nella nostra associazione c’è chi si occupa dei progetti per le scuole, chi di gite e vacanze in bici, chi organizza eventi per autofinanziamento e chi si occupa di uno dei temi sui quali lavoriamo da sempre: la mobilità ciclistica urbana e lo sviluppo del cicloturismo. Come cittadini attivi che utilizzano la bicicletta come mezzo preferenziale di trasporto, viviamo la strada più di altri e mettiamo a disposizione volontariamente e gratuitamente la nostra esperienza per segnalare difetti e criticità, stimolando le Amministrazioni a rendere più facile la circolazione soprattutto degli utenti vulnerabili.

E’ stata l’amministrazione Perri, di cui Federico Fasani faceva parte, ad offrirci la possibilità di uno sportello a cui ogni cittadino potesse rivolgersi per segnalare eventuali criticità o esprimere desideri su come la città dovrebbe migliorarsi. In molte città d’Italia, le Amministrazioni si sono dotate di un “Ufficio Biciclette” o di una “Consulta” proprio per accogliere le istanze delle Associazioni e adottare le soluzioni migliori.
Ogni Amministrazione comunale, se crede nella mobilità leggera e nella sostenibilità ambientale, attraverso l’aiuto di associazioni come la nostra si avvale di competenze esterne per raggiungere gli obiettivi preposti. FIAB è apartitica perché il confronto deve essere con tutti: la salute dei cittadini, la qualità dell’aria, la vivibilità della città non appartengono ad un partito ma sono un bene comune legato a scelte politiche.

Nella convenzione tra FIAB e Comune di Cremona sono previste tantissime cose, e di concerto con l’Assessorato alla Mobilità si provvede a mettere in opera, di volta in volta, le azioni funzionali ad uno scopo. Come stakeholder, nelle sedi preposte siamo invitati a dare il nostro contributo sulla progettazione di infrastrutture. Le critiche, così come i complimenti, vengono puntualmente fatte ai tavoli di lavoro, ma non siamo noi i progettisti e nemmeno gli esecutori materiali.
Personalmente ho ricevuto tre anni fa da Regione Lombardia l’incarico di organizzare corsi di formazione per tutti i tecnici della PA delle 12 Province (Cremona 2020) su progettazione e pianificazione di piste ciclabili, normativa, intermodalità, logistica merci urbana e comunicazione. Questo significa che dall’alto (Regione e Ministero) si è consapevoli di alcune mancanze nell’apparato e viene chiesta la collaborazione di associazioni di “comprovata esperienza” (termine usato nei documenti del MIT). L’Area Tecnica nazionale di FIAB è composta da professionisti di grande valore, seri e capaci che da oltre 30 anni lavorano sulla ciclabilità confrontandosi costantemente con i vari Ministeri sia per le infrastrutture che per le modifiche al Codice della Strada.
Ciò che stiamo facendo in questo inizio d’anno, non è altro che il proseguo di un monitoraggio tecnico su tutta la rete ciclabile (e quindi non solo la semplice pista) presentato nella primavera del 2011 in concerto con l’allora Assessore all’Ambiente Francesco Bordi e del Biciplan realizzato con l’Assessore Alessia Manfredini e il Consigliere Filippo Bonali, peraltro con voto favorevole anche dall’Arch. Federico Fasani in Consiglio. Alcune piste sono datate, mancano di manutenzione, con ingressi difficoltosi e uscite pericolose, è possibile che nel tempo i cartelli vengano urtati da mezzi pesanti, gli archetti di protezione divelti, qualche cordolo da risistemare, nel tempo le righe si cancellano… tanto per citare le cose più semplici. Il nostro lavoro di oggi, volontario e gratuito, è volto a migliorarne la qualità che in automatico dovrebbe portare ad un incremento dell’utilizzo e ad una maggiore sicurezza.
Le cause principali degli incidenti in cui sono coinvolti i ciclisti sono la velocità e la distrazione di chi guida un’automobile, oltre a comportamenti poco accorti, non certo la percepita “pericolosità” di una pista ciclabile. Tutti noi siamo pedoni, ciclisti ed automobilisti ma a tutti noi spesso sfugge il concetto di rispetto delle regole e della persona nel momento in cui ci mettiamo al volante di un qualsiasi mezzo. L’auto, però, uccide, e la bici no. Lavorare sulla moderazione del traffico, cercando di limitare la velocità ed il numero dei mezzi circolanti è un impegno che le città di tutto il mondo stanno prendendo verso i propri cittadini, ed è un dovere imperativo visti i tempi che stiamo vivendo.

Sappiamo per certo che ogni giorno nella nostra città si effettuano oltre 10.000 spostamenti su bicicletta e chi governa una città con meno di 72.000 abitanti deve tenerne conto, rendendo a loro la vita più facile e ringraziarli perché la mobilità attiva migliora la loro salute facendo risparmiare milioni di euro al servizio sanitario, non si immettono tonnellate di CO2 nell’atmosfera, non si genera altro traffico e si lasciano libere le strade dando più spazio ai pedoni. Oltre a rendere la città più vivibile, più colorata e molto più bella.
Questo è quanto, e se qualcuno vuole cavalcare l’onda con la disinformazione, alimentare sospetti e denigrare chi intende contribuire volontariamente ad un cambiamento, faccia pure. In questi giorni molti cittadini hanno inviato mail (areatecnica@fiabcremona.it) con osservazioni pertinenti e ciò significa che la strada è quella giusta, anche se lunga e non facile, e che tanti cittadini “vogliono” un cambiamento e questo chi governa la città, qualsiasi sia la sua appartenenza politica, lo deve sapere, tenerne conto e agire di conseguenza.

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