Cronaca

Sversamento liquami nel 2019 sono state 23 le sanzioni elevate

Percolamento di liquami nel canale Vacchelli: a scoprire la situazione di inquinamento ambientale è stata rilevata dal dal Gruppo Carabinieri Forestale Cremona. Tutto è partito da una segnalazione ricevuta a inizio gennaio. I militari hanno accertato che nella roggia afferente il Canale Vacchelli era in atto una evidente situazione di percolamento di liquame zootecnico, proveniente da un appezzamento agrario. Dalle verifiche fatte è emerso che la situazione si era creata a causa di un’attività di spandimento agrario senza porre attenzione al rispetto delle distanze dal reticolo idrografico. Il responsabile è stato sanzionato e ha provveduto a porre fine alla situazione.

Complessivamente nel 2019 Sono state elevate ventitré sanzioni amministrative (per un totale di 46.500 euro) per l’irregolare utilizzo agronomico degli effluenti da allevamento. Le sanzioni a seconda delle fattispecie delle normative violate, vanno da 500 a 10.000 euro. Gli illeciti amministrativi e penali sono principalmente legati al settore degli spandimenti liquami/digestati a fini agronomici e, relativamente alle segnalazioni alla Autorità Giudiziaria, al percolamento degli stessi nel reticolo idrografico con conseguente depauperamento delle matrici ambientali acquatiche. Complessivamente sono stati rilevati 3 illeciti penali, e 4 soggetti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 4 soggetti.

In uno di questi casi, il copioso percolamento in roggia determinato da non corretta gestione delle attrezzature deputate allo spandimento, ha determinato oltre ad un evidente visibile contaminazione delle acque la derivata e accertata morte di ittiofauna (pesci, crostacei, ecc). In questi casi di particolare gravità la pena prevista è l’arresto fino ad un anno e/o ammenda fino a 10.000 euro.

“La tutela delle matrici acquatiche (fiumi e reticolo idrografico minore) è principale settore di intervento operativo delle Stazioni Carabinieri Forestali del Cremonese anche in considerazione della caratteristica tipologia territoriale e la correlata vocazione economica agraria e di allevamenti intensivi della provincia” fanno sapere dal comando. “Le attività di controllo e sopralluogo, in alcuni casi, sono effettuate in azioni congiunte con militari delle Compagnie Territoriali Carabinieri, con personale della Polizia Provinciale e supportate da tecnici Arpa”.

I rilievi più frequenti riguardano spandimenti di liquami (o digestato da impianti biogas) eseguiti in modalità non corretta come il non rispetto delle distanze da canali /rogge, il mancato interramento, strutture aziendali non adeguate allo stoccaggio e l’utilizzo di attrezzi agricoli per irrigazione ad aspersione con pressioni non consentite; riscontrati anche casi di assenza del Piano Utilizzazione Agronomica Aziendale (Pua).

L’impatto ambientale dei liquami è rilevante e pertanto, il loro utilizzo a fini agronomici, è strettamente disciplinato anche da normative Regionali, per i quantitativi utilizzabili, i periodi di divieto e le modalità di spandimento. Alcune sostanze contenute nei liquami, come nitrati ed ammoniaca, se disperse nella falda acquifera o in atmosfera, possono costituire, se consistenti e continue, un inquinamento con compromissione ambientale. Ad essere spanti per finalità agronomiche sono anche i digestati da impianti biogas, equiparati a tutti gli effetti ai liquami.

Fatta eccezione per i rilievi amministrativi e penali e considerato l’alto numero di aziende zootecniche ed impianti biogas/biometano del Cremonese, dalla totalità dei controlli siano essi d’iniziativa o a seguito segnalazione, si riscontra, per quanto rilevato e di competenza dei Carabinieri Forestali, un sostanziale rispetto delle normative e del “Bollettino Nitrati” della Regione Lombardia che disciplina i periodi ammessi allo spandimento.

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