Spettacolo

Al Ponchielli un Giardino dei Ciliegi in versione bolognese Guest star Lodo Guenzi

Martedì 28 e mercoledì 29 gennaio alle 20,30 il Ponchielli ospita per la stagione di prosa la riscrittura di un classico di ?echov, basata su un inedito legame tra i personaggi del Giardino dei Ciliegi e due persone reali, Annalisa e Giuliano Bianchi, sfrattate nel 2015 da una casa colonica alla periferia di Bologna, dove avevano vissuto per trent’anni. Questo è Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Nicola Borghesi, giovane rivelazione del teatro italiano, fondatore della compagnia Kepler – 452. Così i coniugi Bianchi diventano Ljuba e Gaev del dramma cechoviano e accanto a loro in scena anche il frontman de Lo Stato Sociale Lodo Guenzi.

Premio Rete Critica 2018, Il giardino dei ciliegi nasce dall’incontro tra i componenti di Kepler-452 (Nicola Borghesi, Paola Aiello ed Enrico Baraldi) con due personaggi “immaginari” realmente esistenti, Giuliano e Annalisa Bianchi, ossia Ljuba e Gaev. Nel dramma Anton ?hecov immagina che in un anno non definito di fine Ottocento il giardino dei ciliegi di Ljuba e Gaev, proprietari terrieri nella Russia prerivoluzionaria, vada all’asta per debiti insieme alla loro casa. Ad acquistarlo è Lopachin, ex-servo della gleba arricchitosi dopo la fine della schiavitù, rampante rappresentante della borghesia in ascesa. Il centro del dramma è la scomparsa di un luogo magico, profondamente impregnato delle vite di chi lo abita, che in questa rilettura dell’opera di ?echov diventa il luogo della coppia.

Giuliano e Annalisa Bianchi per trent’anni hanno vissuto in una casa colonica concessa in comodato d’uso gratuito dal Comune nella periferia di Bologna, occupandosi di due attività principali: il controllo della popolazione dei piccioni e l’accoglienza di animali esotici o pericolosi. Si attiva così un ménage strano, marginale, meraviglioso: convivono in casa Bianchi babbuini, carcerati ex 41-bis in borsa lavoro, una famiglia rom ospite, boa constrictor. “Trent’anni  – scrivono gli autori –  come ci dicono Giuliano e Annalisa, di pura felicita. Finché nel 2015 si avvicina il momento dell’apertura, proprio di fronte al loro giardino dei ciliegi, di un grande parco a tema agroalimentare.
In coincidenza con l’avvicinarsi dell’apertura del parco i Bianchi ricevono un avviso di sfratto. La magia di questo contemporaneo Giardino dei ciliegi cessa improvvisamente di esistere in una mattina di settembre”.

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