'Errare è umano. Piccole storie di redenzione': anche il Vida alla Notte dei Licei Classici
Notte nazionale dei licei classici e il Liceo ‘Vida’ di Cremona c’è. Con le sue piccole, semplici forze. Soprattutto con la professionalità dei docenti – corpo insegnante giovane e motivato – che fa esprimere i ragazzi al meglio. E così, in un mix di iniziative che partono alle 18 con il video augurale del Provveditore agli studi, il dott. Fabio Molinaro, si scaldano i motori di una sera che vuole condurre, passo passo, adolescenti e genitori, docenti e adulti presenti, ad un viaggio nella cultura che mai deve spegnersi. In Sala Barosi inizia un momento molto intenso dal titolo: ‘Errare è umano. Piccole storie di redenzione’.
Al tavolo dei relatori la 5a e la 4a classico, la Redazione del Liceo Vida, il Consorzio Mestieri, don Graziano Ghisolfi cappellano della Carcere di Cremona. E’ presente, con molta soddisfazione dei presenti, la direttrice del Carcere, dott. Rossella Padula, l’ex direttrice, dott. Ornella Bellezza, Pier Luigi Parentera ed Enrico Leo. Si parla di legalità e di progetti, si condividono insieme parole e gesti, volti e impegni di un Liceo classico che non è ripiegato su se stesso e non ‘usa la cultura’ per un fine solo culturale, ma apre mente e cuore dei ragazzi ad essere attenti al territorio, ai disagi e alle risorse presenti. La prof. Caterina Pavesi e il prof. Patrizio Pavesi coordinano, da tempo, la documentazione delle attività, informano la scuola attraverso la news lettera quindicinale, usano i social per far vivere, anche da casa, la vita del Liceo Vida.
Una parte interessante è la condivisione della cena, momento in cui tutti, docenti, studenti e famiglie si raccolgono nella grande sala per fermarsi. La classicità sa anche avere il sapore dell’amicizia e della condivisione, grazie anche al servizio cucina del Seminario che fa servizio di trasporto per tutte le scuole diocesane dall’inizio dell’anno scolastico. Nelle aule si continuano le attività, soprattutto le ‘Pizie’ che intrattengono i visitatori e le ‘sibille’ che, come a Delfi, grazie ai doni del dio Apollo, sapevano ascoltare, presentare offerte alla divinità, leggere la storia dei singoli. Un modo simpatico per far conoscere la letteratura e la grandiosità di una civiltà, quella greca e di riflesso quella latina, che ha irrigato le radici della nostra.
Molto interessanti anche le immagini e le fotografie che scorrono, come una mostra itinerante, sulla lavagne LIM di ogni aula. Alle 21.30 partono due appuntamenti centrali che riempiono quasi i tre quarti del Salone Bolognini. Il primo sulla ‘bellezza’, per comunicare come la Storia dell’Arte e la Matematica, la creatività e la proporzione, la sezione aurea e le concretizzazioni della stessa, sono da ammirare, interiorizzare e studiare. La serata ha espresso un Liceo classico che si prende cura di proporre ancora, per oggi, per i ragazzi che crescono, lo stupore, lo studio, la meraviglia, la bellezza e la possibilità di rappresentarla.
Le due relazioni, la prima della prof. Anna Maria Cecchini e la seconda della prof. Melania Fava s’intrecciano e s’incontrano confrontandosi con un ospite d’eccezione, il Maestro Gianmaria Potenza che espone anche alcune delle sue opere nella serata, davanti agli occhi estasiati dei presenti che continuano a fare domande. Formatosi presso l’Istituto Statale d’Arte di Venezia, sotto l’illuminata guida di Giorgio Wenter Marini, termina gli studi nel 1956. Ben presto apre un suo studio dove pratica diverse forme d’arte: dalla scultura alla pittura al mosaico. Nel 1954 e nel 1956, come migliore allievo, è invitato a esporre alla Biennale d’Arte di Venezia, dove le sue opere saranno presenti anche nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009. La sua fama di estroso e raffinato creatore di forme si allarga a tal punto che gli giungono commissioni dall’Italia e dall’estero. Non meno importanti, i lavori di arte sacra realizzati per chiese italiane ed estere. Tra gli anni Sessanta e Settanta inoltre, idea e crea gli arredi e i paramenti sacri per la Santa Sede sotto il Pontificato di Paolo VI. Alle 23 il tocco finale della notte dei licei è affidata alle classi che replicano, davanti ad un pubblico entusiasta e tutt’altro che affaticato, tre proposte classiche.
La IV classico, coordinata dal prof. Gianluca Mete, ha sintetizzato la trilogia tragica di Eschilo, autore greco del V sec. a.C., legata alla storia di Oreste che uccide la madre Clitemnestra per vendicare il padre Agamennone da lei ucciso in precedenza per aver sacrificato la figlia Ifigenia. Costumi, testo originale, recitazione ed effetti molto aderenti alla trama sintetizzata e ben congeniata dai ragazzi che hanno offerto al pubblico il loro amore per quei testi. La III classico ha invece offerto ai presenti un originale tour, tra il turistico e l’epico, dei due viaggi importantissimi della letteratura classica: quello di Ulisse e quello di Enea. La prof. Marta Gamba ha colorato il percorso con parole di elogio degli studenti e delle fotografie splendide che hanno accompagnato il viaggio.
Infine, la II classico, coordinati dai prof. Valeria Picazzi e Stefano Veluti, hanno offerto ai presenti, in chiave narrativa, il simpatico dialogo tra un nonno e un nipote che vuole dormire ma, per farlo addormentare, l’anziano racconta la storia delle costellazioni. Quando pronuncia i nomi delle stesse esse appaiono, come personaggi mitologici veri e propri, a raccontare la propria storia. Alle 24 in punto, nella sala San Tommaso, la lettura del testo greco proposto per la serata da parte di Sveva Quattrone (5° classico) e il brindisi finale. La preside, prof. Roberta Balzarini, ha espresso i complimenti a tutti per la serata, per l’impegno profuso, per la bellezza che ciascuno, con i suoi mezzi, ha messo a servizio degli altri. Molta soddisfazione degli alunni (erano presenti anche un buon numero del Liceo Scientifico Vida) e dei genitori. Una serata ben spesa.