Cronaca

Federalberghi: 'Tassa di soggiorno. Necessario periodo di sperimentazione'

Il discorso della tassa di soggiorno non è ancora concluso: lo spiega in una nota Federalberghi, a pochi giorni dall’avvio della nuova imposta varata nel penultimo consiglio comunale. “Un primo passo – scrivono i vertici dell’associazione di categoria aderente a Confocommercio –  non deve essere confuso con un traguardo. Sulla tassa di soggiorno, con il Comune, come Confcommercio e Federalberghi abbiamo iniziato, nelle scorse settimane, un percorso costruttivo. Le distanze che abbiamo evidenziato da subito si sono ridotte, ma certo non annullate. Nessuna volontà polemica. Ringraziamo l’assessore Manfredini per aver ascoltato le nostre istanze ed averle in parte accolte”.

Fin qui la mano tesa nei confronti dell’amministrazione. Ma per il resto, “ribadiamo che, anche con i correttivi introdotti (dopo le nostre insistenze) sul numero di pernottamenti oltre i quali garantire l’esenzione, la “tassa di soggiorno” resta un provvedimento sbagliato. E’ una nuova imposta che avrà un rapporto tra costi (intesi come deterrente al soggiornare a Cremona) e benefici (investimenti sul turismo) assolutamente svantaggioso per le imprese e per la città. Riteniamo indispensabile continuare il confronto con l’Amministrazione. Serve che l’applicazione dell’imposta sia graduale, così come va studiata una differenziazione tra le strutture fino a 3 stelle e quelle di livello superiore”.

Infine, la richiesta: non considerare definitivo il risultato raggiunto nella contrattazione con il Comune, ma un semplice passo avanti in attesa di correttivi: “Chiediamo un periodo di sperimentazione, al termine del quale sarà più facile una sintesi tra posizioni oggi ben differenziate. Già altri territori hanno seguito la stessa strada, pur con esisti diversissimi. C’è chi ha confermato la tassa di soggiorno e chi, come Lodi, l’ha revocata. Il confronto tra tutti i portatori di interesse deve essere orientato, da subito, anche ad elaborare strategie per una più forte ed efficace strategia di promozione turistica. Imporre la tassa di soggiorno significa investire in un miglioramento dei servizi che sia percepibile per chi arriva in città. E gli impegni economici non si possono limitare a quanto incassato dai pernottamenti negli alberghi. Diversamente finiremo con il farci, ancora una volta, male da soli. Cercando, poi, l’alibi nel dichiarare che le decisioni erano state completamente condivise”. g.b.

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