Cronaca

Mercoledì 15 gennaio alla Cattolica si parla di fake news alimentari

Un italiano su due, nell’ultimo anno, ha creduto a una notizia letta su Internet che si è poi rivelata falsa. Non solo: tra questi, il 37% ha condiviso la notizia nella sua rete di riferimento. Questi i primi risultati della ricerca condotta dal Centro di ricerca dell’Università Cattolica Engage Minds Hub nell’ambito del progetto Craft, che verrà presentata all’evento del 15 gennaio 2020, dalle 14.30 nella sede cremonese dell’Università Cattolica.

Come trasformare questo contesto complesso e, apparentemente, poco decifrabile in un’importante opportunità di azione per gli attori impegnati nel settore agroalimentare?
Come rafforzare la partnership tra questi ultimi e i consumatori al fine di sostenere stili alimentari salutari e sostenibili? Queste alcune delle domande che si affronteranno durante l’incontro, in uno spazio interdisciplinare di riflessione e condivisione, con l’obiettivo di identificare possibili linee d’azione per la gestione del fenomeno.

Alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista esperta in alimentazione e fake news Roberta Villa, prenderanno parte Paolo Sckokai, direttore del Dipartimento di economia agroalimentare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, insieme ad Arianna Rolandi, direttore scientifico e relazioni esterne di Yakult, Salvatore Castiglione, corporate affairs director di Danone e Mauro Fontana, technical scientific director di Soremartec, Ferrero group, in rappresentanza delle aziende del settore agroalimentare. Sarà infine presente Alessandro Sessa, direttore responsabile riviste di Altroconsumo, che si farà portavoce dei consumatori.

“Parliamo oggi di fake news – sottolinea la professoressa Guendalina Graffigna, direttore del Centro di ricerca Engage Minds Hub – perché emerge sempre più forte la necessità di fare fronte alla preoccupante riduzione delle risorse prime e alla disuguaglianza nell’accesso a tali risorse. Inoltre i consumatori risultano ancora lontani dalla piena consapevolezza del loro ruolo nella filiera agroalimentare: sebbene si dichiarino preoccupati per l’impatto ambientale dei sistemi produttivi e per la riduzione delle risorse naturali, sul piano delle pratiche quotidiane di consumo essi risultano ancora poco inclini alla concreta adozione di strategie e comportamenti salutari e sostenibili”.

“Tutto ciò – fanno sapere dall’Università – provoca disorientamento e confusione nei cittadini, che diventano vittime (ma talvolta ‘carnefici’) di fake news in tema agroalimentare, sulle dinamiche produttive e sugli alimenti”. Questo evento è il secondo di una serie di seminari organizzati da Engage Minds HUB che, attraverso la prospettiva della psicologia, ha come obiettivo quello di operare a un cambiamento culturale verso una diversa considerazione del consumatore a favore della sperimentazione di nuove forme di collaborazione, partecipazione e partnership tra i diversi attori sociali ed economici sui temi dell’alimentazione e della salute.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...