Uppi: grave errore
annullare cedolare
secca su affitto negozi
L’U.P.P.I. esprime sconcerto per il cambio di rotta del Governo Conte e della maggioranza che, sorprendentemente, hanno deciso di annullare la cedolare secca al 21% sugli affitti dei negozi, introdotta un anno fa per intervenire sulla crisi dei locali commerciali.
Per capire la portata di questa decisione bisogna considerare che, senza la cedolare secca, i proprietari dei locali commerciali sono assoggettati all’Irpef, all’addizionale regionale Irpef, all’addizionale comunale Irpef e all’imposta di registro, per un totale che supera abbondantemente il 50% del canone di locazione, al quale deve aggiungersi la patrimoniale IMU e TASI che colpisce il settore immobiliare con un prelievo di oltre 21 miliardi di euro.
L’aliquota ridotta avrebbe favorito la locazione di locali sfitti da tempo e sarebbe servita non solo a ridare vita al tessuto sociale, ma anche a portare nuove entrate nelle casse dello Stato, così come dimostra il successo della cedolare secca nelle locazioni abitative, la quale ha consentito di ridurre del 50,45 % l’evasione tributaria negli affitti, così come indicato nella nota di aggiornamento al DEF.
Da un lato, dunque, il Governo dichiara lotta all’evasione, dall’altro, inspiegabilmente, ritira le uniche misure in grado di combatterla davvero. Di particolare gravità, inoltre, è la circostanza che il Governo abbia deciso di abolire una misura intorno alla quale si era raccolto un consenso pressoché unanime, non solo del mondo politico, ma anche delle associazioni dei commercianti e dell’inquilinato.
Per l’U.P.P.I. solo un alleggerimento della tassazione sulla proprietà immobiliare consentirà al settore di riacquistare spinta e di giovare all’economia del Paese intero permettendo al PIL di riprendere a crescere.
Il Presidente Nazionale UPPI – Avv. Gabriele Bruyère
Il Segretario Nazionale UPPI – Avv. Fabio Pucci
Il Presidente Commissione Fiscale UPPI – Dott. Jean-Claude Mochet